
di Marianna Gianforte
Polemiche tra l’assessore all’Assistenza alla popolazione, Fabio Pelini e alcuni ex precari del Comune, che si sono scambiati una serie di critiche sulla gestione degli alloggi provvisori, la cui assegnazione procede a passo di lumaca anche a causa della carenza di personale all’interno dell’ufficio. «Abbandonati dall’amministrazione con la quale abbiamo collaborato per due anni e mezzo», scrivono alcuni ex collaboratori del Comune. «Parlassero con nome e cognome e non si nascondessero dietro a una sigla», la risposta dell’assessore Pelini.
Un botta e risposta che vede protagonisti un gruppo di ex precari che hanno affidato le loro critiche a una lettera alla stampa, firmata “Ex collaboratori Assistenza alla Popolazione Progetto Case e Map”. Ma Pelini non ci sta ad accettare accuse al Comune di non avere fatto nulla per difendere i lavoratori “Co.co.co”, 15 persone in tutto i cui contratti sono scaduti il 31 dicembre scorso e non sono stati rinnovati.
«Richiamiamo l’attenzione sul fatto che i nostri contratti sono scaduti il 31 dicembre – scrivono gli ex precari del Comune – e a differenza di altri collaboratori e dipendenti, non sono stati rinnovati, lasciando scoperto un settore cruciale come quello della gestione Case e Map. Perché lamentarsi oggi della mancanza di personale? ». A loro l’assessore Pelini replica così: «Per quanto riguarda il mancato rinnovo dei loro contratti, i ‘sedicenti’ ex collaboratori del Comune dovrebbero sapere che non è dipeso né può dipendere dall’assessore Pelini».
I contratti, infatti, non sono stati rinnovati alla luce del concorso voluto dal governo per l’assunzione di 300 lavoratori che saranno impiegati a vari livelli nella ricostruzione del capoluogo e del cratere, 128 dei quali andranno, appunto, al Comune dell’Aquila. Gli ex dipendenti dell’Ufficio nella loro lettera hanno sottolineato il mancato risparmio per le casse dello Stato che deriva dalla non assegnazione degli alloggi, procedura in queste settimane rallentata dal poco personale che gestisce le pratiche. «Le inesattezze non sono del Comune – ribatte Pelini – ma sono di questi ex precari che parlano di 200 alloggi non assegnati: un dato di pura fantasia».
«Invito questi ex precari che si firmano come ‘ex collaboratori dell’Ufficio per l’Assistenza alla Popolazione’ ad assumersi la responsabilità di quello che scrivono – prosegue l’assessore – a me hanno insegnato a prendermi la responsabilità delle cose che penso e che dico. Li invito, dunque, a scrivere nome e cognome e non a nascondersi dietro pseudo-sigle più o meno comprensibili». Sui dati forniti dagli ex precari del Comune Pelini si dice, inoltre, «pronto in qualsiasi momento a un confronto pubblico, dove e quando vogliono, in modo da chiarire le inesattezze denunciate dagli ex lavoratori e che, nella loro nota, non si evincono».
L’assessore ricorda, infine, che «l’ufficio sta gestendo 25mila assistiti con soli 5 dipendenti. Se ancora oggi l’ufficio riesce a garantire un servizio minimo è proprio grazia al lavoro incessante di quei 5 dipendenti, che con enorme sacrificio hanno lavorato dalla mattina alla sera negli ultimi mesi, garantendo la continuità del servizio».
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