
Scritta nell’ultimo anno di vita dell’autore, la commedia è intrisa di realismo. Lo stesso protagonista, che si presenta come un classico personaggio farsesco, pronuncia a tratti affermazioni lucide e ragionevoli, mostrando un cinismo e una disillusione che tradiscono le amare riflessioni dello stesso autore, il quale approfitta delle occasioni comiche offerte dalla trama per introdurre in modo inaspettato un’aspra denuncia della società a lui contemporanea.
L’operazione registico-drammaturgica, giocata tra re-invenzione, maschere della commedia dell’arte e burattini tradizionali, è consistita nel prendere questo classico della letteratura teatrale europea e rivisitarlo con rispetto e rigido scrupolo, ma anche con una tranquilla impudenza inventiva. Ancora una volta il gioco è l’amorevole massacro della Tradizione, con uno sguardo alla contemporaneità.
Oggi come non mai, infatti, la lezione di Molière è attuale, per la sua capacità di penetrare il male in tutte le sue forme (sociali e psichiche), facendo ricorso alle armi della satira e della comicità e utilizzando il “comico” come dispositivo per raccontare la violenza del mondo.
1 febbraio ad Avezzano, al Teatro Comunale dei Marsi alle ore 21.00. L’ingresso per gli abbonati alla stagione teatrale Atam è gratuito.