Campagna elettorale a scuola? ‘Fantasiose paranoie’

31 gennaio 2013 | 14:35
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Campagna elettorale a scuola? ‘Fantasiose paranoie’

«Ringrazio Alfonso Magliocco, che ha voluto dare risalto mediatico ad un’iniziativa che non volevo comunicare alla stampa. Dal momento che alcuni giornalisti ne hanno parlato, grazie alla sua ‘solerzia comunicativa’, vorrei fosse meglio informato». L’assessore comunale Stefania Pezzopane replica così all’attacco sferzato ieri da Magliocco che aveva parlato di campagna elettorale «becera e insolente perché si rivolge ai bambini (puntando i genitori) nella peggiore tradizione “laurina”» .

«L’iniziativa che sto portando avanti nelle scuole, in realtà dal mese di ottobre – risponde la Pezzopane – è frutto di una donazione fatta al Comune dell’Aquila da parte di un’importante azienda, insediatasi anche in città. Una donazione che il Comune, a differenza di altri enti ed istituzioni, è capace di ottenere ed è capace anche di distribuire. Non ci piace, oltretutto, lasciare nei magazzini il materiale che ci viene donato. Non si tratta dell’unica iniziativa fatta nelle scuole in questi anni. Grazie ad altre donazioni, abbiamo portato giochi, libri, borse di studio ed altro materiale didattico, di cui gli insegnanti e i dirigenti scolastici ci hanno sempre ringraziato, visti i tagli alla scuola. Come ci stanno ringraziando per il progetto “scuole aperte”, grazie al quale sono arrivati fondi importanti per progetti formativi scolastici».

«Quanto alle affermazioni su possibili strumentalizzazioni elettorali sono solo frutto di fantasiose paranoie dell’esponente pidiellino – prosegue l’assessore comunale – Capisco il nervosismo elettorale di Magliocco e dei suoi. Ma non mi risulta che i bambini da 6 a 10 anni votino, né tanto meno credo che un pennarello, un quaderno o altro materiale possano influenzare l’opinione di chicchessia. Forse Magliocco confonde le nostre iniziative con la grottesca performance elettorale di Silvio Berlusconi subito dopo il terremoto, nelle scuole aquilane. Quella sì fu una vera speculazione del dolore».