Comune L’Aquila, debiti e donazioni

31 gennaio 2013 | 15:08
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Comune L’Aquila, debiti e donazioni

di Antonella Calcagni

Sarà devoluto ai quattro orfani del duplice omicidio di Bazzano il gettone di presenza della seduta del consiglio comunale di oggi, un atto di sensibilità proposto dal consigliere comunale Daniele Ferella. La piccola somma, circa 1.500 euro, sarà utilizzata per il rimpatrio delle salme delle vittime della gelosia cieca.

E sempre di somme si è parlato in aula in relazione all’approvazione di debiti fuori bilancio per circa un milione e mezzo di euro. Un milione in verità fa riferimento ai soldi sborsati per l’emergenza neve dello scorso anno. Il Comune fino a oggi non ha ricevuto soldi dalla Regione, così l’ente ha dovuto riconoscere il debito nei confronti delle ditte che hanno operato durante la nevicata. La delibera è stata votata all’unanimità perfino da Angelo Mancini che ha dichiarato guerra, invece, agli altri debiti per un totale di circa 500 mila euro.

Un paio di delibere fanno riferimento a somme che risalgono a circa dieci anni fa ai tempi della Perdonanza per un totale di 70 mila euro. Fra le altre delibere c’è perfino il fitto di una scuola materna. Nessuno prima di oggi, in cui i debiti sono arrivati a sentenza con pignoramenti che hanno fatto più che raddoppiare il debito originario, ha pensato di riconoscere i debiti. Un mal costume che si trascina da anni e non ha preferenze politiche. Il gioco è semplice: l’ente chiede servizi o prestazioni poi tanto prima o poi dovrà pagarle. Così è accaduto per le spese alberghiere della Perdonanza e per altre somme.

Il presidente della prima commissione Giustino Masciocco perciò ha ribadito la necessità che i dirigenti comunichino subito tutti i debiti emergenti, per non ripetere gli stessi errori. Angelo Mancini ha invece rilevato che il riconoscimento nel 2013 di debiti che invece dovevano essere di competenza dell’esercizio precedente e inseriti prima della salvaguardia comporta un disallineamento fra cassa e competenza che non può essere sanato, un paradosso osservato anche nella sua relazione dalla Corte dei conti.

Il Consiglio prima dei debiti ha approvato anche una delibera che suona come una sorta di ultimatum al consigliere Piero Di Piero incompatibile ai sensi della legge Barca. Con la delibera il consiglio invita il consigliere Di Piero a rimuovere le cause di incompatibilità, in caso contrario il Consiglio procederà entro 10 giorni a dichiararlo decaduto.

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