
Prevista per oggi la sentenza del processo a carico di Francesco Tuccia, l’ex militare campano accusato di aver violentato, nel piazzale della discoteca «Guernica» di Pizzoli, una studentessa universitaria e di averla lasciata tramortita e sanguinante per le gravi lesioni subìte.
Il giudice Giuseppe Grieco aveva aggiornato il dibattimento a oggi, 31 gennaio, quando ascolterà gli ultimi testimoni, la requisitoria dell’accusa, l’arringa difensiva, e poi andrà in ogni caso a sentenza.
I FATTI – La giovane vittima è massacrata e abbandonata dietro un cumulo di neve in una notte, quella tra l’11 e il 12 febbraio dello scorso anno, in cui le temperature erano bassissime. La ragazza fu ritrovata priva di sensi e sanguinante in mezzo alla neve che in quei giorni aveva ricoperto L’Aquila, a concreto rischio di morte.
I sospetti si sono concentrati da subito su un gruppo di giovani che aveva passato la notte in discoteca e in particolare su Tuccia, che si é sempre difeso parlando di rapporto consenziente.
A salvarla (intorno alle 4) era stato l’intervento dei buttafuori della discoteca, gli stessi che, dopo averle prestato i primi soccorsi e allertato il 118, avevano bloccato l’auto con la quale Tuccia, sui cui vestiti erano visibili delle macchie di sangue, stava andando via in compagnia di alcuni amici, due ragazzi e una ragazza risultati poi estranei alla violenza e al massacro.
Tuccia, all’epoca ancora militare all’Aquila, era stato arrestato il 22 febbraio e rinchiuso al carcere di Teramo, ricevendo poi i domiciliari.
[Fonte [i]Il Centro[/i]]