
di Marcello Spimpolo
Un’Italia quasi perfetta esalta se stessa e i 60 mila dell’Olimpico con la consueta prova di tenacia, compattezza e spirito di sacrificio ma questa volta accompagnate da una voglia di attaccare quasi con sfrontatezza considerando che di fronte aveva i maestri d’Oltralpe.
Aggiungete l’abilissima regia di un ispirato Orquera, meritatamente Man of the Match, ed anche, finalmente, quel pizzico di cinismo che è proprio delle grandi squadre ed eccovi la ricetta che ha portato gli Azzurri a riconquistare il “Trofeo Garibaldi” e ad affiancare Irlanda ed Inghilterra al primo posto della classifica dopo la prima giornata del 6 Nazioni 2013.
La giornata, iniziata con la consegna dei “cap’s” a 400 ex Azzurri fra cui più di 40 giocatori aquilani o che comunque hanno vestito la maglia neroverde, si è conclusa quindi nel migliore dei modi per il quindici di Brunel che sta dando sempre più la sua impronta all’Italia, ed è evidentemente un’impronta vincente.
Non ci si limita più a contenere l’avversario con una splendida difesa, ma, come già accaduto nei Test Match di novembre con All Black’s ed Australia, si cerca di imporre il proprio gioco, il proprio ritmo senza timori reverenziali. Ed oggi anche senza cali fisici nel secondo tempo. Brunel indovina anche tutti i cambi al momento giusto “spremendo ” i titolari fino all’ultima stilla di sudore e facendo entrare forze fresche permette alla squadra di tenere il ritmo dei Francesi senza cali di tensione anche quando un giallo a Giazzon fa giocare l’Italia in 14.
In una partita in cui tutti hanno dato il proprio contributo é difficile segnalare delle eccellenze in campo senza fare dei torti agli altri ma, detto della splendida regia di Orquera che ha vinto anche il confronto diretto col dirempettaio Michalak, gli elogi vanno ai primi 5 uomini della mischia e fra i trequarti agli abruzzesi Venditti e Masi entrambi autori di devastanti placcaggi in difesa e di ottime percussioni in attacco.
Positiva anche la prova di Botes in mediana e da sottolineare anche come la nostra terza linea abbia fatto un gran lavoro “sporco”, poco evidente, ma che é servito ad arginare uno dei punti di forza di questa Francia, il trio Picamoles, Dusautoir e Ouedraogo.
Dopo questa grande prova gli Azzurri sono attesi dalla trasferta in casa di una Scozia battuta ieri dall’Inghilterra e che, senza volare troppo alti, sembra proprio alla portata dell’Italia vista oggi sul prato dell’Olimpico.
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