
«Esprimo piena solidarietà all’avvocatessa delle donne Simona Giannangeli per l’atto intimidatorio di cui è stata vittima». A sottolinearlo è l’assessore alle politiche sociali del Comune dell’Aquila, Stefania Pezzopane.
La professionista, parte civile con l’associazione antiviolenza nel processo a carico di Franceco Tuccia, l’ex militare condannato a 8 anni per lo stupro di Pizzoli, avrebbe «trovato sul parabrezza della sua auto un foglio pieno di minacce».
Per l’assessore Pezzopane si tratta dell’ennesimo «atto ignobile perpetrato nei confronti di una donna che si batte per le donne, una professionista rispettata e stimata in città, non solo come avvocato, ma come donna impegnata attivamente nel sociale e nelle problematiche di violenza sulle donne».
«Un gesto intimidatorio grave ed un segno di allarme per tutta la comunità – aggiunge l’assessore – l’ulteriore dimostrazione dell’esistenza di un’intolleranza nei confronti delle donne del tutto inaccettabile. Proprio per questo è necessario non lasciarsi sopraffare da queste azioni che anzi devono rappresentare l’occasione per moltiplicare le nostre forze».
«All’avvocatessa del Centro antiviolenza – prosegue la Pezzopane – va tutta la mia stima e la mia ammirazione da ‘donna’ prima ancora che da ‘rappresentante politico’. Sono ovviamente a disposizione non solo per dichiarare la mia solidarietà all’avvocatessa, ma anche e soprattutto per fare tutto quanto si riterrà opportuno per salvare la sua preziosa attività in difesa delle donne. A lei, come a tutte le operatrici del centro antiviolenza che da anni offrono una spalla a quelle donne che hanno deciso con forza e con coraggio di ribellarsi agli abusi e alle violenze perpetrate nei loro confronti, va tutta la mia ammirazione e vicinanza».
Sull’episodio è intervenuto anche l’assessore provinciale alle politiche sociali Luigi D’Eramo. «Quanto accaduto a Simona Giannangeli mi ha molto colpito – ha dichiarato – Le minacce subite nel nome dell’impegno sociale attivo sono ovviamente deplorevoli e sono anche la dimostrazione che chi lavora in un certo modo, dedicando anima e professione alle cause in cui crede, è continuamente esposto». «Mi auguro – ha concluso D’Eramo – che si faccia luce al più presto sul fatto e che il Centro antiviolenza continui a perseverare nel suo impegno per le donne aquilane».
«Esprimiamo solidarietà a Simona Giannangeli per le vergognose minacce alla sua persona». Lo affermano, in una nota congiunta, Marco Fars, segretario regionale PRC Abruzzo e Amanda de Menna, della segreteria regionale di Rifondazione. «Purtroppo – aggiungono – questi gesti esprimono, oltre a stupidità, un enorme problema culturale e sociale dell’Italia. Il rispetto e l’attuazione dell’art. 3 della Costituzione dovrebbero essere il comune sentire nel nostro Paese. In troppi però anche nel mondo politico fanno finta di nulla o peggio danno il cattivo esempio».
Tutti gli esponenti di Appello per L’Aquila, profondamente colpiti nell’apprendere «dell’orribile vicenda che ha colpito l’avvocatessa del centro antiviolenza Simona Giannangeli, si uniscono alle voci già sollevate di solidarietà e vicinanza. Quanto accaduto oggi – prosegue la nota di Appello per L’Aquila – è di una gravità inedita per il nostro territorio, gravità che richiede massima considerazione da parte di tutti. E’ giunto il momento di alzare la testa e affrontare seriamente il tema della solitudine delle donne che combattono per se stesse o per altre donne, vittime di violenza. E’ giunto il momento di mostrare tutti insieme: forze politiche, movimenti, associazioni, singoli cittadini, la vera e massima vicinanza a Simona, che tutti conosciamo e stimiamo per le sue irreprensibili qualità umane e professionali e alle tante donne che fino ad oggi ha difeso e rappresentato. Bisogna andare fino in fondo a questa tristissima vicenda, non solo scoprendo l’origine delle minacce, ma garantendo al centro antiviolenza e a chi lavora da anni sulla materia, un terreno fertile di dialogo e confronto. Sempre contro ogni violenza, sempre dalla parte di chi si distingue per migliorare la nostra società».
«Aberrante accadimento quello del biglietto di minacce all’avvocato Simona Giannangeli alle quale esprimo la mia solidarietà». Lo afferma in una nota Marinella Sclocco, consigliere regionale del Pd. «Chiaramente scomodo il lavoro che l’avvocato porta avanti per il centro antiviolenza – ha aggiunto – e sicuramente attento al punto da innervosire gli animi di chi finora ha agito indisturbato. Lo sconforto e la paura sono certa non fermeranno Simona Giannangeli di cui apprezzo la lucidità con la quale sta gestendo una situazione tanto delicata. A lei ribadisco tutta la mia stima, la vicinanza e l’incoraggiamento a proseguire il suo importantissimo lavoro di donna per le donne».
«Esprimiamo solidarietà e vicinanza a Simona Giannangeli, legale del Centro Antiviolenza dell’Aquila, vittima di un gesto vile e allarmante». Lo afferma in una nota il Partito Democratico. «Le minacce e gli insulti indirizzati alla professionista aquilana – aggiunge il Partito – rappresentano un segnale gravissimo: Simona Giannangeli, donna che difende altre donne, è, nelle intenzioni di chi ha messo in pratica il gesto di minaccia, il simbolo dell’odio della rabbia e del disprezzo nei confronti di tutte le donne. “[i]Ti passerà la voglia di difendere le donne…. Stai attenta e guardati sempre le spalle, da questo momento questo posto non è più sicuro per te[/i]”: questo il testo della missiva a cui seguono insulti: parole feroci e pesantissime. Forse il gesto di uno squilibrato, ma di certo un ennesimo segnale di violenza, una violenza che ha il chiaro obiettivo di terrorizzare e indurre al silenzio una donna, tutte le donne. Noi non ci stiamo. Abbracciamo Simona – conclude la nota – e tutte insieme, tutti insieme continuiamo la battaglia di civiltà contro le violenze che investono e travolgono la vita delle donne».
«Esprimiamo massimo sdegno per le minacce che sono state rivolte all’avvocato Simona Giannangeli e, di conseguenza, al Centro Antiviolenza dell’Aquila e soprattutto alle donne, continuamente costrette a difendersi dagli attacchi vili e mafiosi di una cultura maschilista e patriarcale». Lo affermano in una nota diverse associazioni del mondo culturale, musicale ed associazionistico dell’Aquila. «La grande professionalità, la sentita sorellanza e il continuo lavoro che l’avvocato Giannangeli profonde per le donne – si legge sempre nella nota – sono un bene prezioso per tutta la comunità, e tutta la comunità deve essere coesa nella denuncia della gravità di questo atto intimidatorio e nella difesa della libertà di Simona. Siamo profondamente addolorate e addolorati per questo avvenimento, che sottolinea una volta di più quanto la violenza contro le donne sia radicata e pervasiva, e quanto sia difficile e importante la battaglia che viene condotta contro la sopraffazione di genere. Abbracciamo con affetto Simona Giannangeli e siamo al suo fianco, sperando che né lei né nessuna donna debba vivere la paura di denunciare discriminazioni e violenze in qualunque contesto, famigliare, collettivo e sociale». La nota è a firma: del Comitato Territoriale Arci L’Aquila, Circolo Querencia Associazione Bibliobus L’Aquila, Genitori si Diventa Arci Servizio Civile L’Aquila, Comunità XXIV Luglio, Associazione 180 Amici, I Solisti Aquilani, Coordinamento Ricostruire Insieme, Centro Internazionale Crocevia Abruzzo, Centro Sportivo Italiano L’Aquila, Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani, L’Aquila Museo Sperimentale di Arte Contemporanea Artisti Aquilani Onlus, Associazione Teatrabile.
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