Cyberbullismo, una minaccia incombente

5 febbraio 2013 | 15:39
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Cyberbullismo, una minaccia incombente

Dall’indagine “I ragazzi e il Cyber bullismo” emerge che per molti giovanissimi, il cyberbullismo compromette il rendimento scolastico (38%), mina la volontà di stare insieme ai coetanei (65%), e nei peggiori dei casi può provocare depressione (57%).

Il fenomeno è ritenuto più pericoloso della droga (55%), del pericolo di subire una molestia da un adulto (44%) o del rischio di contrarre una malattia sessualmente trasmissibile (24%).

La scelta della vittima di cyberbullismo avviene dopo la valutazione di diversi fattori ed uno dei più significativi è quello della “diversità”, intesa come diversità estetica, caratteriale, sessuale, di nazionalità e così via.

Il bullismo, come è ben noto, vive nella scuola, ed è in questo luogo che l’80% degli intervistati si sente minacciato.

Tuttavia, anche se si potrebbe pensare che il bullismo via internet sia meno aggressivo, non è affatto così, poichè per l’83% dei ragazzi, gli episodi di bullismo virtuale sono molto più dolorosi di quelli reali, poichè non esistono limiti nè di parole e nè di orari.

Sono stati testimoni di atti di cyberbullismo da parte di coetanei almeno 4 ragazzi intervistati su 10 e il 5% ne parla addirittura come di una esperienza regolare e consueta.

Di conseguenza, è sempre più frequente il furto di e-mail, profili, o messaggi privati al fine di renderli pubblici e vengono diffuse foto e immagini denigratorie o intime senza il consenso della vittima (59%).

Dallo studio inoltre è emerso che la modalità d’attacco preferita dai giovani cyberbulli è la persecuzione della vittima attraverso il suo profilo su un social network (61%).

Anche se 46 madri su 100 conoscono la password del profilo del figli, il 41% dei ragazzi stessi invoca maggiore vigilanza da parte dei genitori.

Tra le attività promosse per sensibilizzare i più giovani su un utilizzo corretto e consapevole dei new media “Save the children” ha promosso un cartoon sul cyberbullismo, disponibile anche in una applicazione per Apple e Android.

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