
di Antonella Calcagni
Prima il portone bruciato di palazzo Margherita, poi la pallottola recapitata a casa sua. «Anche quelli erano avvertimenti ricorda il primo cittadino– come lo sono stati, secondo me, questi [url”blitz notturni”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=50304&typeb=0&05-02-2013–Furti-Comune-nel-mirino-c-e-l-Asm[/url]. Qualcuno vuol lanciare un segnale».
Cialente non lo dice apertamente, ma è preoccupato che qualche potere forte possa voler mettere le mani sulla città. Il target, ribadisce, è l’Asm e i delicati settori di cui si occupa, dalle macerie ai rifiuti. «Le macerie stanno diventando un business -– dice Massimo Cialente –- il materiale fa anche 300 chilometri prima di approdare nei punti di conferimento. Andate a vedere sul sito del Soggetto attuatore».
Detto fatto. A occuparsi del trasporto delle macerie ci sono molte aziende abruzzesi e i conferimenti riguardano molti siti della regione. Spiccano però i nomi di alcune aziende che non sono proprio dietro l’angolo, con sede legale a Caltanissetta, Modena, Napoli e Benevento. Tutte hanno messo a disposizione i propri camion. Ogni trasporto viene pagato dai 500 ai 600 euro per un costo di 15 euro a tonnellata.
Una volta giunto nell’impianto di smaltimento le stesse macerie vengono poi rivendute come materia prima a 12 euro circa a tonnellata. Prima di approdare negli impianti di trattamento le macerie private percorrono talvolta più di 150 chilometri per approdare a Perugia, Terni, Ascoli Piceno oppure Modena.
Per il sindaco, così non va. «Le macerie devono restare sul nostro territorio», dice. Grazie all’Asm che entra ufficialmente sul mercato dei privati anche le macerie private faranno il loro ingresso nel sito di Pontignone. Inoltre l’inerte potrà essere usato per riempire le cave. Una decisione che non fa esultare i privati che già assaporavano il gusto di buoni affari.
Sui rifiuti intanto è giunta proprio ieri una buona notizia. «In attesa che il sito Segen sia riattivato -– ha spiegato trionfante il presidente Asm Luigi Fabiani -– andremo a conferire i nostri rifiuti indifferenziati al Cogesa allo stesso costo, cioè a 135 euro a tonnellata. Subito dopo entreremo con una quota nella Segen diventando così comproprietari dell’impianto di Sante Marie che contribuiremo ad ampliare. Si tratta di un digestore anaerobico che sarà gestito solo da enti pubblici».
Una scelta che potrebbe dar fastidio a qualcuno. Fin qui l’immediato futuro, mentre sul passato è in dirittura di arrivo la commissione di inchiesta sulle spa, dal 94 in poi, la cui composizione come spiegato da Cialente approderà in consiglio in occasione della prossima seduta.
Infine, onde evitare ulteriori raid notturni saranno posizionate delle telecamere dinanzi agli uffici di Villa Gioia.