Pdl, new entry e grandi assenti

7 febbraio 2013 | 17:50
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Pdl, new entry e grandi assenti

di Antonella Calcagni

C’erano tutti tranne uno, anzi due, alla presentazione della squadra in corsa per il parlamento, con il coach Gaetano Quagliariello e il regista Gianni Chiodi all’Aquila.

É subito balzata agli occhi l’assenza del coordinatore provinciale Alfonso Magliocco, alter ego di Gianfranco Giuliante (anche lui assente) in rotta con il partito anche se, hanno detto i vertici, ufficialmente dentro.

{{*ExtraImg_97583_ArtImgRight_300x225_}}A riempire invece il vuoto lasciato da Enzo Lombardi al coordinamento cittadino, ci penserà Guido Liris, promosso sul campo alla guida del partito cittadino forte del suo dignitoso settimo posto nella lista per la Camera.

Per il senatore uscente Di Stefano, Liris è «tecnicamente eleggibile», del resto, ha aggiunto il coordinatore Filippo Piccone, tanto per spazzare via la nomea di anti-aquilani, con la stessa posizione non hanno detto sia eleggibile nella lista del Pd, Giovanni Lolli?

A sancire la Pdl revolution tuttavia non è stato solo l’incarico a Liris, ma anche due new entry ex liste civiche di supporto a de Matteis e “figlie” di Mimmo Srour: l’attuale assessore provinciale Mauro Fattore e il consigliere provinciale, Paolo Federico. Ora hanno scoperto che la frammentazione non paga e che la collocazione nel Pdl è quella giusta per un uomo di centro destra.

{{*ExtraImg_97586_ArtImgLeft_300x225_}}Onde evitare malintesi e ulteriori veleni, Piccone e di Stefano hanno sottolineato che il cordinatore provinciale è sempre Magliocco. «Ci dispiace che non sia venuto», ha detto Piccone, esprimendo la volontà di incontrare Giuliante per un chiarimento. Poi con un’abile manovra glissa portando il discorso sul target vero che è quello di far vincere il centro destra. Annuiscono Paolo Tancredi e gli altri Pidiellini. E Mimmo Srour? Gianni Chiodi ammette di non essere riuscito a portalo dentro, e che ci sia stata una trattativa non andata a buon fine: «Ho cercato di portarlo al primo posto di Grande sud, ma non ci sono riuscito». «Stiamo cercando di dare uno scossone al partito affinché rialzi la testa dopo la debalce delle elezioni», ha sottolineato Piccone.

{{*ExtraImg_97587_ArtImgRight_300x225_}}«Dobbiamo pensare al governo nazionale ammonisce Quagliariello – La destra, Fratelli d’italia sono in coalizione. C’è poi chi ha aderito ad una lista: Rialzati Abruzzo che non si è voluta apparentare perché voleva posti utili nella lista Pdl. Noi consideriamo la scelta di questa lista politicamente sbagliata perché favorisce il centro sinistra, visto che non ha possibilità di arrivare. L’unica cosa che chiediamo a costoro è che facciano la loro strada e non trasformino il Pdl in una sorta di congresso permanente».

A stemperare la situazione c’è stato un siparietto su “Piccone assenteista” difeso dal capogruppo al senato Quagliariello. «Non è mancato una volta nelle votazioni importanti», ha sottolineato. Poi l’autodifesa dello stesso Piccone che tuttavia ha ammesso: «La dittatura Monti l’ultimo anno mi ha fatto accumulare più assenze».

{{*ExtraImg_97588_ArtImgLeft_300x225_}}Poi è toccato al presidente Chiodi uomo di spicco del nuovo Pdl e già in corsa per il bis alla Regione: «Il nuovo governo andrà a recuperare la [i]defaillance[/i] sui soldi del terremoto. Non si possono stanziare 3 miliardi e mezzo per Mps e solo un miliardo per il terremoto dell’Aquila. Pensavo che il parlamentare Lolli su Fb si unissse al mio dissenso, che Lolli si unisse a me». Poi l’affondo contro il governo Monti: «Con questo governo abbiamo avuto zero. Su una serie di questioni il governo Monti ha fallito. La fine del regime di emergenza non ha portarto facilitazione, ma ha gettato tutti nel caos».

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