Gli sciacalli che hanno profanato la tomba di Ballerini non meritano perdono

9 febbraio 2013 | 11:50
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Gli sciacalli che hanno profanato la tomba di Ballerini non meritano perdono

Un atto odioso che profana la memoria di un grande sportivo. Atto vandalico sulla tomba di Franco Ballerini, indimenticabile campione del ciclismo, eroe della Parigi-Roubaix, ct della Nazionale, tragicamente scomparso in un incidente stradale nel 2010, sepolto nel cimitero di Casalguidi (Pistoia).

E’ stata danneggiata la statuina di una bici di marmo posta sopra il loculo dove riposa il campione della Parigi-Roubaix e sono stati rubati alcuni oggetti, fra i quali un gagliardetto autografato dalla squadra azzurra. Ad accorgersi di quanto accaduto sono stati i parenti e gli amici del campione, nel giorno del ricordo a tre anni dalla sua morte.

IL COMMENTO DI XAVIER JACOBELLI – Non ci interessa sapere da quale abisso di imbecillità siano emersi gli sciacalli che hanno profanato la tomba di Franco Ballerini, nel terzo anniversario della sua morte.

Ci interessa solo dire loro che non meritano perdono. E lo diciamo con Giuseppe Ungaretti, “Non gridate più”. Un urlo che, ricorrendo alla forma dell'[i]adynaton[/i] – un concetto impossibile secondo la logica, come uccidere i morti – viene lanciato contro questi barbari infami.

[i]”Cessate di uccidere i morti

non gridate più, non gridate

se li volete ancora udire,

se sperate di non perire.

Hanno l’impercettibile sussurro,

non fanno più rumore

del crescere dell’erba,

lieta dove non passa l’uomo”[/i].

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