
«Gli italiani in Istria e Dalmazia furono vittime di una vera e propria pulizia etnica e politica da parte dei comunisti titini. E nulla può giustificare le foibe e i massacri, neanche i crimini commessi in precedenza dai fascisti». Lo ha detto in ministro Andrea Riccardi, parlando del ‘Giorno del ricordo delle vittime delle foibe’.
«Non si può dimenticare – ha aggiunto – la colpevole “congiura del silenzio” che ha per troppi anni circondato questa tragedia del Novecento italiano. Oggi la ricerca storica ha fatto passi da gigante e ha mostrato i fatti nella loro brutale oggettività. Lo Stato ha istituito il giorno del ricordo, che è anche un giorno di solidarietà e di coesione nazionali. A decenni di distanza questo terribile capitolo della nostra storia, intriso di sangue e di dolore, rimane come un monito perenne nella coscienza collettiva del nostro popolo».
Anche il presidente della Camera Gianfranco Fini ha ricordato oggi le vittime delle foibe: «Desidero unirmi idealmente – ha sottolineato – a tutti coloro che prenderanno parte alle celebrazioni del ‘[i]Giorno del ricordo delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale[/i]’ per mantenere viva la memoria di quei terribili eventi che hanno lasciato un dolore indicibile e una ferita profonda in tante famiglie italiane». «Preservare tale memoria – ha aggiunto – significa trasmettere alle giovani generazioni il ripudio di ogni ideologia che annienta la dignità dell’uomo, educandole ai principi della democrazia, della libertà e del dialogo tra culture diverse al fine del comune arricchimento civile».
Anche il leader del Pd Pier Luigi Bersani ha sottolineato l’imporatanza di ricordare quella che ha definito «una delle pagine più drammatiche della nostra storia». «Nel martoriato confine orientale – ha ricordato – l’odio etnico e il furore ideologico determinarono, in una terribile concatenazione di eventi, la pulizia etnica e l’esodo di migliaia di italiani». «Questa giornata – ha aggiunto – restituisce all’Italia la memoria di un dramma per troppo tempo negato e permette a ogni cittadino di sentirsi parte di un’unica comunità. Coltivare la memoria e la storia di quegli eventi è necessario per il rispetto dovuto ai 20mila infoibati e alla dignità offesa di 350mila profughi istriani, fiumani e dalmati. E’ fondamentale che in quel confine si sia lavorato, in questi anni, per sanare le ferite del passato e che si possa oggi guardare con fiducia a un futuro di convivenza e di collaborazione. Alle nuove generazione spetta il compito di impegnarsi affinché l’umanità possa emanciparsi dall’odio e dal pregiudizio».
Omaggio alle vittime dell foibe è stato reso anche dal segretario Pdl Angelino Alfano: «Ricordiamo commossi gli italiani sterminati nelle foibe e tutti coloro che furono cacciati dalle loro case in Istria, a Fiume, in Dalmazia. Questa memoria va condivisa da tutta la nazione, per rendere onore alle vittime di uno sterminio e ricordare violenze e prevaricazioni di ogni tipo. Mai più pagine strappate, ma per sempre omaggio a chi pagò così duramente l’amore per la patria italiana».
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