
«C’è troppa dipendenza delle imprese italiane dalle banche. Il livello di credito erogato nel passato è stato eccessivo: le imprese per il loro finanziamento dipendono per l’85% dal credito bancario, contro una media europea del 65% e il 30% degli Usa». A sottolinearlo è stato l’ad di UniCredit, Federico Ghizzoni, che insieme a Carlo Pesenti (a.d. Italcementi) e a Victor Massiah (a.d. Ubi Banca) ha partecipato alla tavola rotonda organizzata nell’ambito dell’Assiom-Forex a Bergamo.
«Le aziende – ha affermato Ghizzoni – devono diversificare le loro fonti di finanziamento e guardare ad esempio anche alla crescita inorganica, cioè a fusioni, acquisizioni e così via».
«Piccolo è bello – ha osservato Pesenti – non funziona più. Le aziende devono crescere e questo sono convinto si possa fare anche attraverso la rete. Occorre investire sull’innovazione di processo, di prodotto e soprattutto di servizi. Poi, c’è il tema del capitale. Le aziende – ha convenuto Pesenti con Ghizzoni – devono imparare a diversificare le proprie forme di approvvigionamento e raccolta attraverso [i]private equity[/i], [i]venture capital[/i] e altro».