
Celestino V, detto Pietro del Morrone (Molise, fra il 1209 ed il 1215 – Fumone, 19 maggio 1296), fu il 192º Papa della Chiesa cattolica dal 29 agosto al 13 dicembre 1294. Eletto il 5 luglio 1294, fu incoronato a L’Aquila il 29 agosto nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, dove è sepolto.
Celestino V fu il primo Papa che volle esercitare il proprio ministero al di fuori dei confini dello Stato Pontificio, e uno dei pochi, come San Clemente I, Gregorio XII e Benedetto IX, ad abdicare.
È di pochi minuti fa un’agenzia che annuncia le dimissioni di Papa Benedetto XVI dalle ore 20:00 del 28 febbraio.
«Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, – si legge nel comunicato – sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”. Queste le parole di Benedetto XVI durante il Concistoro per tre canonizzazioni.
“Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando», ha detto il Papa.
«Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me e’ diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato.»
In verità non sono tantissimi ma dalle notizie storiche tramandate possiamo elencare i seguenti:
Papa Clemente I (in carica dal 88 al 97 Dc), che rinunciò alla carica a favore di Evaristo, poichè arrestato ed esiliato non voleva che i fedeli rimanessero senza una guida spirituale.
Papa Ponziano (in carica dal 230 al 235 Dc), che come Papa Clemente I rinunciò perchè mandato in esilio. Gli successe Papa Antero.
Papa Silverio (in carica dal 536 al 537 Dc) fu costretto ad abdicare in favore di Papa Vigilio.
Esiste poi il caso di Papa Benedetto IX, che dapprima rinuciò a favore di Silvestro III. In seguito riprese la carica per poi venderla a Gregorio VI, che venne accusato di averla acquisita illegalmente rinunciando a sua volta.
Ma nella storia più recente, quella medievale, troviamo il caso più conosciuto:
Papa Celestino V (detto il Papa del gran rifiuto) che rimase in carica dal 29 agosto al 13 dicembre 1294.
A seguito della sua rinuncia fu eletto Papa Bonifacio VIII mentre Celestino V si ritirava a vita eremitica sino alla morte.
Quest’ultimo era malvisto da Dante Alighieri perchè di fazione politica opposta. E proprio Dante nella Divina Commedia mette Celestino V, colpevole dell’elezione di Bonifacio VIII, nel girone degli ignavi come si leggi nei famosi versi:
“Poscia ch’io v’ebbi alcun riconosciuto,
vidi e conobbi l’ombra di colui
che fece per viltade il gran rifiuto”
(Inferno III, 58-60)
L’ultimo Papa dimissionario di cui si ha memoria è Papa Gregorio XII (in carica dal 1406 al 1415).
È il periodo del cosidetto scisma d’occidente nel quale, tra lotte e contese, regnavano contemporaneamente ben tre Papi (Gregorio XII – Papa di Roma, Benedetto XIII – Papa di Avignone e l’antipapa Giovanni XIII).
Fù convocato il Concilio di Costanza, presieduto dall’Imperatore Sigismondo, per tentare di rimettere ordine nel papato.
In quell’occasione fu intimato ai tre Papi di abdicare ma Benedetto XIII si rifiutò e fu deposto così come Giovanni XXIII che si diede alla fuga mentre Gregorio XII accettò la rinuncia.
Dopo l’abdicazione di Gregorio XII si attese la sua morte per rieleggere un nuovo Papa nella persona di Martino V.