D’Alfonso. Chiavaroli, ‘bene ma la giustizia non va’

11 febbraio 2013 | 16:18
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D’Alfonso. Chiavaroli, ‘bene ma la giustizia non va’

«Non posso che rallegrarmi per tutti coloro che sono stati assolti per il caso Housework, ma trovo insopportabile il coro ipocrita di quelli che, soprattutto a sinistra, vanno sostenendo in queste ore che in Italia (e in Abruzzo) la giustizia funziona e che occorre avere fiducia a priori nella magistratura». Questo il commento del Consigliere regionale Riccardo Chiavaroli, dopo l’assoluzione di D’Alfonso e degli altri co-imputati nel processo svoltosi a Pescara.

«Non credo che arresti preventivi, processi lunghi 4 anni, assenza di prove ritenute concrete, siano un esempio rassicurante di buona giustizia», dice ancora Chiavaroli che poi prosegue sostenendo che «l’Italia è il paese in cui i procedimenti giudiziari si fondano su intercettazioni discutibili, sulle manette (solo) preventive e spettacolari, in cui è stato tradito il referendum sulla responsabilità civile dei magistrati. Se non avremo finalmente la capacità laica di discutere di tutto ciò – afferma infine il Consigliere Riccardo Chiavaroli – ogni sentenza, di assoluzione o colpevolezza, sarà sempre inutile e tardiva e questo, sicuramente, non giova al confronto politico, alla giustizia e soprattutto ai cittadini».

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