
«Non ci aspettavamo un tale risultato. Ora siamo distrutti, sopraffatti dalla gioia per le persone ma devastati dalla rabbia.» Gianluca Fusilli, consigliere comunale di Pescara e delfino dell’ex sindaco D’Alfonso, commenta così gli avvenimenti della mattina.
«Per quale ragione è stato interroto un processo politico virtuoso nel 2008? Perchè è stata mortificata un’intera classe politica che aveva voglia di fare, entusiasmo e abnegazione?»
«Mi sento come quando assistemmo alla partita dei mondiali Corea-Italia con l’arbitro Moreno. E’ un potere contro cui non hai armi.»
«Quagliariello vergognoso: chieda piuttosto ai suoi compari di partito il perché sia partita questa inchiesta, con esposti anonimi che è probabile che siano partiti dalla sua parte politica». Così Gianluca Fusilli risponde al vicecapogruppo Pdl al Senato, che aveva chiesto alla sinistra di riflettere sull’operato della magistratura.
Fusilli parla di «rispetto per le sentenze», ma aggiunge che «a differenza della destra, non abbiamo mai utilizzato la giustizia per far fuori gli avversari politici. Quell’inchiesta era tutta una balla e noi lo sapevamo. C’era una amministrazione che aveva legittimamente vinto le elezioni – dice Fusilli – io mi ero impegnato con il popolo di Pescara e invece qualcosa ci ha negato la democrazia. Se da un lato sono contento umanamente, politicamente non lo sono affatto: nel 2008 avevo vinto le elezioni, oggi mi ritrovo senza responsabilità all’opposizione. Quindi – chiude Fusilli – questa amministrazione Mascia, che nulla ha fatto per questa città, dovrebbe avere il coraggio di andare a casa e chiedere nuove elezioni».