
E’ prevista entro le 13.00 la sentenza nei confronti dell’ex sindaco di Pescara, Luciano D’Alfonso, e delle altre 23 persone imputate nel processo “Housework“, su presunte tangenti negli appalti pubblici al Comune di Pescara, che nel dicembre 2008 ha portato agli arresti domiciliari lo stesso D’Alfonso.
Alle 10,30 si è riunito in camera di consiglio il collegio, presieduto da Antonella Di Carlo, dopo l’ultima udienza, dedicata alle controrepliche. In aula non era presente D’Alfonso.
L’ex sindaco dovrà rispondere di associazione per delinquere, corruzione, concussione, tentativo di concussione, appropriazione indebita, truffa e peculato. Fra gli imputati nel procedimento figurano l’ex braccio destro di D’Alfonso, Guido Dezio, gli imprenditori Carlo e Alfonso Toto, ex dirigenti comunali.
Al termine della sua requisitoria, nelle settimane scorse, il pm Gennaro Varone aveva chiesto per D’Alfonso 6 anni di reclusione, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la confisca della villa di Lettomanoppello. Sei anni di reclusione sono stati chiesti anche per Dezio, mentre per gli imprenditori toto due anni e sei mesi.
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