
«Anche quest’anno nelle scuole di tutta Italia si ripropone con sempre maggiore intensità la questione dei contributi scolastici. Spesso e volentieri nelle scuole, anche tramite circolari emanate appositamente nei singoli istituti, si impone da parte dei Consigli di Istituto il pagamento di tali contributi,e con l’ausilio della scarsissima informazione che gli studenti e le famiglie hanno in tal proposito, non vengono nemmeno segnalate queste gravi infrazioni».
Questo si legge in una nota dell’Unione degli Studenti.
«Il contributo è volontario – denuncia l’Unione degli Studenti – come sancito anche dal MIUR, e non può essere imposto in alcun modo. Inoltre le risorse ottenute dal contributo possono essere usate esclusivamente per ampliare l’offerta formativa e non per il funzionamento ordinario della scuola. Infine le famiglie devono essere informate della detraibilità fiscale del contributo. A livello nazionale sono giunte già centinaia di segnalazioni di imposizioni di contributi volontario insostenibili e sul territorio aquilano attiveremo uno sportello».
«Siamo convinti che il pagamento dei contributi sia un dovere di cittadinanza per coloro che se lo possono permettere, ma tale dovere deve essere accompagnato da un’informazione trasparente e tempestiva su questo spinoso argomento».
«Ci dobbiamo riprendere il diritto di poter studiare – si legge ancora nella nota -. Nelle scuole pubbliche non possono essere ammesse tasse aggiuntive perchè discriminanti per chi non se le può permettere. La questione non è che esista o meno il contributo, ma che venga imposto e che venga usato per coprire le inefficienze dello stato».
«Le forze politiche che si candidano a governare il paese devono essere chiare: scuola pubblica significa finanziamenti pubblici e non scaricare i i costi su studenti e famiglie, – conclude nella nota l’Unione degli Studenti – altrimenti si va verso la strada della privatizzazione».