
«Scellerato, insensato, mostruoso e anti-smart». Marino Bruno di Sel ha una lista chilometrica di aggettivi contro il progetto del parcheggio interrato previsto al di sotto di piazza Duomo, ma anche alcune motivazioni tecniche. Insomma chi è a favore dell’opera alzi la mano. La politica tace, fatta eccezione per Sel, mentre lo stesso sindaco sembra aver rimesso la decisione ad un provvidenziale referendum.
«Ora non si fanno più i parcheggi interrati, tutte le città che li hanno adottati si sono confrontate con i danni arrecati dagli scavi sotterranei agli edifici circostanti – spiega Bruno – Inoltre la parte commerciale sarebbe di media distribuzione, tipologia che non può essere realizzata all’Aquila per la legge sul commercio». Al posto del nuovo mostro, Sel vuole il centro commerciale naturale in centro con il ritorno delle piccole botteghe attratte dalla possibilità di cambio di destinazione d’uso per i locali al pianterreno.
L’opera peraltro «non è contemplata né dal Pum, né dal Prg vigente e né tantomeno da piano triennale opere pubbliche». In una parola il progetto è «estemporaneo» per l’assessore Betty Leone e accettarlo significherebbe «non dare forza a quanto si è fatto finora». Lo stesso archistar, Renzo Piano ha sostenuto in passato che più parcheggi si costruiscono, più macchine arrivano.
Il consigliere comunale Giustino Masciocco critica il metodo pittoresco scelto al sindaco per presentare l’opera. Se un referendum deve essere fatto, che sia sul nuovo Prg, non su questo parcheggio. Il problema del parcheggio delle auto dei residenti per Sel potrebbe essere risolto con i parcheggi di vicinato a raso, mentre il centro dovrà essere pedonalizzato. Parcheggi fuori le mura e ascensori per arrivare in centro. A.Cal.