Petrilli, Cacici sta morendo

12 febbraio 2013 | 12:42
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Petrilli, Cacici sta morendo

«Antonio Cacici, detenuto nel carcere di Sulmona, versa in gravi condizioni, per un prolungato sciopero della

fame e della sete», a denunciare il fatto Giulio Petrilli attraverso un comunicato stampa.

«La sua protesta è contro il cosiddetto ergastolo ostativo, che impedisce a chi è stato condannato a

l’ergastolo per reati connessi alla mafia di usufruire di qualsiasi beneficio, dai permessi premio, al lavoro

esterno dopo tanti anni di carcere o alla semilibertà.

Nulla, non può usufruire di nulla, deve per intero scontare la sua pena e praticamente morire in carcere.

Tanti sono i detenuti in queste condizioni e ce ne sono molti che pur avendo scontato 30 anni di carcere,

non possono accedere ai benedici della legge Gozzini, che fu introdotta per favorire il reinserimento dei

detenuti.

Antonio Cacici sta morendo, facciamo in modo che questo non accada, invitiamolo a desistere

promettendogli l’ impegno affinchè la legge, che attualmente vieta a lui e tanti altri di usufruire di qualsiasi

beneficio venga abrogata.

La legge Gozzini, è stata una grande legge perché ha consentito anche a chi era condannato all’ergastolo,

di poter un giorno usufruire di misure alternative al carcere, facciamo in modo che questo avvenga per

tutti, non creiamo una discriminante in base ai reati».

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