
di Alessia Lombardo
Persone non residenti all’Aquila e nel cratere al momento del 6 aprile 2009 usufruiscono dell’assistenza alla popolazione nella scuola della Guardia di Finanza. È quanto è emerso da una chiacchierata informale su Facebook fra il sindaco del capoluogo, Massimo Cialente, e la cittadina aquilana, Andreina Pellegrini, che ha avuto conferma dei propri dubbi.
Si tratta di casi di emergenza sociale sulle spalle del Comune dell’Aquila, ma deve essere chiarito con quali fondi imputati a quale voce di bilancio e come la Vincentive Srl (dal 2009 designata per i servizi di gestione di tipo alberghiero non senza polemiche ndc) ha ottenuto l’incarico e a chi fattura. Fondi del sociale o della ricostruzione comunque ancora da quantificare, ai quali si aggiunge la riflessione sui criteri di collocazione delle persone secondo l’ordinanza 3917 del 2010. Ci sono delle C.a.s.e. vuote e si potrebbero assegnare temporaneamente ai cittadini ancora ospiti negli alberghi o nella Guardia di finanza, ottenendo un risparmio di fondi.
Tutto nasce con il post della Pellegrini domenica scorsa. «Sindaco Massimo Cialente tutte le persone che sono alloggiate dentro la Guardia di Finanza erano residenti a L’Aquila o nel cratere al momento del sisma? Se non residenti quali fondi vengono utilizzati per il loro mantenimento?», che da il là a un altro quesito «quanto costano queste persone e perché si continua a tenere in essere la convenzione con una società che ha avuto un affidamento informale dalle modalità molto dubbie? E perché non si fa immediata chiarezza?»
Non si fa attendere la risposta del primo cittadino che conferma i dubbi sollevati dalla Pellegrini sull’estensione dell’assistenza anche a famiglie disagiate. «Presso la guardia di finanza – scrive Cialente – sono ospitati i nuclei residenti in alloggi classificati B o C dell’Ater, che come noto non possono entrare in Case o Map (destinati solo a chi aveva casa classificata E), ed una serie di nuclei con grave disagio abitativo. Altre famiglie con grave disagio abitativo sono ospitati, sempre a spese del Comune, e con parziale rimborso in base al reddito, negli alloggi reperiti dal settore sociale o in alloggi del fondo. Si tratta di quelle persone che non riescono, per motivi economici, a trovare una casa in affitto. I fondi sono stati da me reperiti presso il governo».
Alla domanda inequivocabile di una cittadina «In soldoni: quando prende la Vincentive dal Comune?», Cialente non fornisce risposte precise. «La Vincentive – dice – prende quello che era previsto negli appalti fatti con la protezione civile. Io adesso non so dire quanto costino al giorno gli ospiti, non molto più di quanto costano gli affitti del fondo concordati, domani chiederò. Ma sappiate che dobbiamo sistemare ancora almeno duecento nuclei disperati, senza casa. Questi nuclei familiari, sfrattati da case B o C , in passato avrebbero trovato o un nuovo alloggio in periferia o frazioni a prezzi contenuti, o un alloggio Ater . Oggi sono in mezzo ad una strada. Ma che ne sapete».
La Pellegrini ‘scomoda’ l’ordinanza 3917 del 2010 sui criteri di collocazione delle persone, chiedendo perché le C.a.s.e. vuote non vengono destinate a nuclei familiari ancora ospitati negli alberghi o nella Guardia di Finanza. «Ai sensi della 3917 del dicembre 2010 – si legge – devono entrare in C.a.s.e. quelli che stanno in albergo, poi chi è ancora in C.a.s. e alla fine chi ha casa B/C. ma visto che pare sia difficile per voi mettere nelle C.a.s.e. chi è in C.a.s. Abbiamo tante case vuote, allora perché non ci mettete chi è ancora in albergo o chi è dentro la Guardia di Finanza? Sindaco Massimo Cialente un’altra questione andrebbe chiarita in merito ai soldi della ricostruzione e cioè: i dirigenti da lei nominati vengono pagati con i soldi della ricostruzione?».
Nessuna risposta specifica, poi un’altra domanda incalzante dalla baronessa. «Corrisponde al vero che si sta firmando un nuovo contratto con la Vincentine e da quale dirigente dipende?
Relativamente all’assistenza non era previsto che oltre alla residenza requisito essenziale per godere dei benefici fosse stabile dimora?».
E ancora. «Secondo la 3917 devono entrare in C.a.s.e: quelli che stanno in albergo, poi chi è ancora in c.a.s. e alla fine chi ha casa b/c. Giusto? Vista la difficoltà che avete nel passare chi è in C.a.s. nelle C.a.s.e. perché non ci mettete chi è dentro la GdF visto che sono vuote?».
Tutto tace, con il sindaco che rivela al popolo di Fb la preoccupazione momentanea per i puntellamenti e la questione stadio.
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