D’Alfonso, prima uscita pubblica

13 febbraio 2013 | 18:22
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D’Alfonso, prima uscita pubblica

«In questi quattro anni non è mai venuta meno la fiducia, perché sono convinto che chi ha una cultura socialdemocratica debba anche accettare di essere sottoposto a una rilettura dei suoi atti e delle sue decisioni», lo ha detto Luciano D’Alfonso ai giornalisti a Teramo, alla sua prima uscita pubblica dopo la sentenza del processo “Housework” per presunte tangenti nel quale è stato assolto, insieme agli altri imputati, per non aver commesso il fatto.

D’Alfonso sta partecipando a un incontro elettorale del Pd di Teramo insieme all’onorevole Dario Franceschini. «Ho assistito a un processo giusto, dove c’é stato un giudice terzo, il magistrato giudicante, il quale, nutrito da autonomia, strutturato sull’indipendenza e sulla competenza, ha potuto realizzare un lavoro puntuale che ha poi realizzato la verità».

La sua esperienza giudiziaria è legata al suo ruolo istituzionale, quasi insita in esso secondo D’Alfonso. «In questi 50 mesi non ho mai detto nulla fuori dell’aula giudiziaria, ma questo non significa che manchino il dolore e la sofferenza: ma, come mi ha detto mio padre, è una vicenda che non accade a mia nonna contadina, questo accade a chi fa il decisore pubblico; fa parte della cultura anche istituzionale, della responsabilità e della sensibilità istituzionale: si può essere sottoposti a rilettura».

Quanto al momento politico e al suo impegno in campagna elettorale, parafrasando una sua stessa battuta, l’ex sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso ha affermato che «la ricreazione è finita per tutti i pigri. C’è stata fino ad oggi una stagione di prevalenza della pigrizia, della superficialità e dell’occasionalità. Voglio dare un contributo a partire dallo scuotimento delle idee e dell’avvicinamento delle esperienze migliori che si sono realizzate in Italia e in Europa».

D’Alfonso si augura che la competizione elettorale per il Parlamento, in Abruzzo, «sia una competizione in alto, a favore delle giuste attese dei cittadini, delle persone, dei giovani e e delle imprese».

Non prova risentimento Luciano D’Alfonso che dice di essere a Teramo all’incontro del Pd con «questo spirito e soprattutto con questo spirito vivrò i tempi futuri sia della mia dimensione di cittadino che di persona che ha premura per la vicenda collettiva. Per quanto riguarda il dopo, avrete tante occasioni per cogliere cosa accadrà. Per il D’Alfonso politico, a cominciare dall’incontro teramano del Pd, c’è l’impegno con alcuni amici con cui ho animato due belle realtà associative, ‘Europa prossima’ e ‘Scuola di regione’ – ha aggiunto l’ex sindaco – e sul sito www.scuoladiregione.it ci sono informazioni a sufficienza».
E mentre raggiunge Franceschini e la platea, a chi gli domanda se è aperta la ‘caccia’ a Chiodi, risponde: «Nessuna caccia a Chiodi».

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