Censimento, gli abruzzesi aumentano

14 febbraio 2013 | 14:29
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Censimento, gli abruzzesi aumentano

La popolazione residente in Abruzzo, all’ottobre del 2011, ammonta a 1.307.309 unità, ovvero il 3,6% in più rispetto al 2001 (1.262.392). L’incremento è da attribuire esclusivamente alla componente straniera, aumentata di 46.692 unità, mentre la popolazione italiana è diminuita di 1.775 individui. E’ quanto emerge dai primi risultati definitivi del 15esimo censimento generale della popolazione e delle abitazioni nella regione Abruzzo.

I risultati sono stati illustrati stamani nel corso di un convegno che si è svolto in Prefettura a Pescara. C’erano, tra gli altri, il prefetto del capoluogo adriatico, Vincenzo D’Antuono, il direttore della sede Abruzzo e Molise dell’Istat, Giuseppe Stassi, Gaetano Fazio, Domenico Di Spalatro, Giuseppe Sindoni, Lorella Sicuro e Alfonso Tancredi, tutti dell’Istat.

A livello territoriale, i maggiori incrementi di popolazione si rilevano nelle province di Teramo (+6,6%) e Pescara (+6,5%). Incrementi lievi si registrano nella provincia di Chieti (+1,5%) e in quella dell’Aquila (+0,3%). La provincia di Teramo è l’unica in cui più della metà dei comuni (25, pari al 53,2% del totale) ha registrato un incremento della popolazione. La provincia di Chieti detiene invece il primato del maggior numero di comuni (79) che hanno visto ridursi il numero di residenti.

Il 29,7% della popolazione risiede nel Chietino (387.956 abitanti), il 24,1% nel Pescarese, il 23,4% nel Teramano e il 22,8% nell’Aquilano (298.343).

I comuni più grandi in termini di popolazione sono Pescara (117.166 residenti), L’Aquila (66.964), Teramo (54.294), Chieti (51.484) e Montesilvano (50.413). I più piccoli, invece, sono Montelapiano (80 residenti), Montebello sul Sangro (99) e Roio del Sangro (103) in provincia di Chieti, Carapelle Calvisio (85) e Santo Stefano di Sessanio (111) in provincia dell’Aquila.

L’età media della popolazione abruzzese è di 44 anni. Il comune più giovane è Santa Maria Imbaro (Chieti), con una età media di 39,7 anni, il più vecchio é Schiavi di Abruzzo (Chieti), dove l’età media è di 63,8 anni.

Aumentano gli anziani e gli ultracentenari: la percentuale di over 65 (16,9% nel 1991) è passata dal 20,5% (258.233 persone) al 21,7% (283.619 persone); gli ultra 85enni passano dal 2,4% al 3,2%. Record di crescita per gli ultracentenari, che aumentano del 119,3%: dai 171 del 2001 sono passati ai 375 del 2011, molti dei quali (29,6% del totale) nel Chietino.

In Abruzzo, inoltre, si contano in media 94,3 uomini ogni 100 donne (634.397 uomini, 672.912 donne), con lievi differenze a livello provinciale: nel Pescarese il rapporto di mascolinità scende al 92,4% (151.154 uomini, 163.507 donne), nelle province di Teramo, L’Aquila e Chieti si attesta rispettivamente a 95,2% (149.424 uomini, 156.925 donne), 95,0% (145.340 uomini, 153.003 donne) e 94,5% (188.479 uomini, 199.477 donne).

In 61 comuni, cioé il 20% del totale, il rapporto di mascolinità risulta sbilanciato a favore della componente maschile: il record si registra a Pietracamela (Teramo), con 133,8 uomini ogni 100 donne, mentre a Montebello sul Sangro (Chieti) si contano solo 67,8 uomini ogni 100 donne.

Nel corso dell’ultimo decennio la popolazione straniera residente in Abruzzo è più che triplicata, passando da 21.399 a 68.091, con una crescita pari al 218,2%. La provincia di Teramo detiene la percentuale più alta di stranieri residenti (28,9%), seguita dalla provincia dell’Aquila (27,6%) e da quella di Chieti (23,4%). Solo il 20,1% degli stranieri residenti in Abruzzo vive nella provincia di Pescara.

«Quello del 2011 – ha commentato il direttore della sede Abruzzo e Molise dell’Istat, Giuseppe Stassi – è stato un censimento innovativo, di svolta. In Abruzzo la maggior parte dei questionari, ovvero il 38,40%, è stato compilato ed inviato via web. Le innovazioni prodotte hanno dato risultati straordinari e l’evoluzione ci sta portando verso un nuovo metodo, ovvero il cosiddetto censimento permanente».

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