
Sbloccare i fondi iscritti sulla contabilità speciale del commissario e variare l’ultima delibera Cipe sulla ricostruzione dell’Aquila e del “cratere” per consentire l’avvio del terzo piano di messa in sicurezza delle scuole abruzzesi, individuando gli uffici delegati ad approvare le singole spese.
Lo chiede, con una lettera, il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, ex commissario per la ricostruzione, al ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, incaricato dal governo di seguire il post-terremoto dopo la chiusura dell’emergenza, avvenuta il 31 agosto 2012.
Il rischio che ha indotto Chiodi a scrivere la nota è che si fermi la parte più delicata della riparazione delle scuole: quella relativa agli edifici localizzati nelle zone più colpite dal sisma, temporaneamente sostituiti con i moduli a uso scolastico provvisorio (Musp).
Nella lettera Chiodi ripercorre le tappe che «hanno consentito a tutti gli studenti che frequentavano gli istituti scolastici nel cratere di tornare alle loro attività didattiche tra settembre e ottobre 2009 e ha avviato un imponente programma di modernizzazione e messa in sicurezza del patrimonio scolastico abruzzese che tecnici e studiosi internazionali hanno definito tra i più importanti mai realizzati al mondo».
Un percorso iniziato con la riparazione delle scuole «prontamente recuperabili e la temporanea sostituzione di quelle gravemente danneggiate con moduli provvisori (Musp)», per conseguire questo obiettivo sono stati spesi circa 30 milioni di euro a valere sul mega finanziamento di 226 complessivi deliberati nel 2009 dal Cipe, mettendo in sicurezza edifici del “cratere” sismico, e oltre 100 per i Musp.
Su parte di questi finanziamenti si è concentrata l’attenzione della Procura dell’Aquila che ha disposto l’arresto dell’ex direttore generale della Provincia dell’Aquila, Valter Specchio, a cui sono state contestate presunte irregolarità nell’assegnazione dei lavori.