Sanitopoli, Conga: Bugie da Angelini

14 febbraio 2013 | 16:16
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Sanitopoli, Conga: Bugie da Angelini

«Non ho mai preso tangenti da Angelini. Non l’ho mai incontrato nell’appartamento di via Mazzini a Pescara, dove è stato riferito che mi recavo. E’ una grossa bugia di Angelini, sono rammaricato che mi abbia fatto questo». Così l’ex manager della Asl di Chieti, Luigi Conga, nel corso del suo esame, nel processo “Sanitopoli“, su presunte tangenti nella sanità privata abruzzese, in cui è imputato.

Al momento dell’arresto, il 14 luglio 2008, nella Porsche Cayenne dell’ex manager fu trovata una valigetta contenente 113 mila euro in contanti. A tal proposito, durante l’interrogatorio, ha spiegato che quei soldi erano suoi e gli erano stati prestati da un amico, che conosceva da oltre 20 anni, per poter essere ricoverato in una clinica degli Stati Uniti. Conga ha aggiunto che sul quel prestito esiste una scrittura privata tra lui e l’amico.

L’ex manager ha anche negato quanto dichiarato dalle segretarie di Angelini circa sue continue telefonate nell’ufficio dell’imprenditore. «Se è capitato che l’ho chiamato – ha sottolineato – è stato solo per motivi istituzionali».

A Conga è stato chiesto di riferire e chiarire anche vicende inerenti la prima cartolarizzazione. Al riguardo ha spiegato che, all’epoca, fra i vari direttori generali delle Asl abruzzesi c’era «malcontento» nei confronti della «classe politica che voleva fare per forza la cartolarizzazione». Conga ha parlato di «pressioni» da parte della Regione e di «minacce» da parte dell’assessore Domenici.

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