«I malati sono gli omofobi»

15 febbraio 2013 | 14:58
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«I malati sono gli omofobi»

Dura reazione dell’Arcigay Massimo Consoli L’Aquila alle dichiarazioni del consigliere comunale Giuseppe Ludoviciche, in occasione dell’approvazione da parte del Consiglio comunale della delibera per il riconoscimento delle unioni civili, intevistato da una testata locale aveva detto che l’omosessualità «esiste però non è legale, non è regolare, non è normale; l’uomo è nato per fare l’uomo, la donna per fare la donna». Una presa di posizione che l’Arcigay definisce «aberrante».

«Arcigay Massimo Consoli L’Aquila – spiegano il presidente Carla Liberatore e il segretario Leonardo Dongiovanni – oltre a disapprovare totalmente una tale presa di posizione da parte di un rappresentante della cittadinanza aquilana, esprime la più totale solidarietà a tutti gli omosessuali e lesbiche che a causa di quelle orribili parole, dopo i festeggiamenti per la conquista civile appena conseguita, si sono sentiti depredati nuovamente della loro dignità esistenziale».

«Arcigay – aggiungono – invita tutte le realtà laiche abruzzesi e tutte le associazioni di categoria a manifestare il loro sgomento di fronte a tali prese di posizione, inaccettabili in una società civile con un sit-in che si svolgerà in data da definirsi».

L’Arcigay Massimo Consoli L’Aquila ricorda inoltre al consigliere comunale Giuseppe Ludovici che «non sono i gay ad essere malati, ma quelli necessitanti di cure psichiatriche e psicologiche sono gli omofobi» e «ringrazia sentitamente il vicesindaco Roberto Riga per aver preso in modo fulmineo le distanze da tali affermazioni».

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