Strage di delfini in Toscana: 15 casi di spiaggiamento in un mese

Dallo scorso gennaio al 10 febbraio in Toscana si sono verificati 15 casi di spiaggiamento di delfini, per lo più nella parte meridionale del litorale, comprese le isole Elba e Pianosa. Lo rende noto l’Agenzia regionale per la protezione ambientale Arpat rilevando «l’eccezionalità» del fenomeno, «confermata anche dal fatto che analoghi spiaggiamenti stanno avvenendo lungo l’intera costa Tirrenica: 10 i casi nel Lazio e 10 in Campania».
Riguardo alle cause «il ministero dell’Ambiente – si spiega in una nota di Arpat – ha comunicato che dalle prime indagini sembra di poter escludere eventi eccezionali causati dall’uomo, come sversamenti di petrolio o di sostanze inquinanti. La causa più probabile è di natura infettiva». In sei esemplari «è stata rinvenuta traccia di un batterio, [i]Photobacterium Damselae[/i], che può portare a sindrome emolitica e lesioni ulcerative».
Tra i 15 animali registrati fino ad oggi in Toscana, 12, prosegue Arpat, appartengono alla specie [i]Stenella coeruleoalba[/i] (stenella striata), uno alla specie [i]Tursops truncatus[/i], mentre 2 sono stati registrati come «indeterminati» date le pessime condizioni di conservazione del corpo esanime che non ne hanno permesso una identificazione certa della specie.
Tutti i casi sono stati comunicati dalla Capitaneria di porto al settore mare di Arpat che, a sua volta, ha informato l’università di Siena e l’Izs di Pisa.
Date le cattive condizioni di conservazione degli esemplari solo in alcuni casi l’università di Siena ha proceduto con il prelievo di un ‘tassello’ di cute, grasso e muscolo per l’analisi dei contaminanti. Di tutti gli eventi è stata data informativa all’Osservatorio toscano cetacei che coordina l’attività della Rete regionale per il recupero degli animali spiaggiati.
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