L’Aquila Calcio-Hinterreggio, Ianni: ‘serve più umiltà’

17 febbraio 2013 | 20:06
Share0
L’Aquila Calcio-Hinterreggio, Ianni: ‘serve più umiltà’

di Claudia Giannone

Il tecnico de L’Aquila Calcio illustra cosa è successo in questo match, parlando delle pecche del proprio team.

Un pareggio che regala delusione all’ambiente rossoblù. «Sicuramente c’è delusione, soprattutto perché, nel momento in cui loro sono rimasti con un uomo in meno, ci si aspettava molto di più. L’errore di Andrea Testa purtroppo può capitare nel calcio, e un campo del genere non ci ha dato neanche tante possibilità di far gioco».

«Era impossibile anche alzare la palla – dice Ianni -. Ci siamo complicati la vita da soli; queste sono partite che si devono sbloccare anche con la cattiveria, che si devono vincere con la forza agonistica. Oggi forse ci è mancata un po’ di umiltà che avevamo forse nelle altre partite, perché dovevamo essere sicuramente più cattivi ed imprimere una marcia diversa a questa partita».

Sicuramente meglio il primo quarto d’ora del primo tempo. «Ci siamo innervositi troppo. La squadra deve rimanere più tranquilla, deve capire come gestire la partita. Ci siamo fatti prendere in diversi momenti dalla foga, e se non si è lucidi si rischiano anche queste partite. Il campo non ci ha aiutati».

Nel primo tempo si sarebbe potuto anche segnare qualche goal. «Noi nei primi venti minuti abbiamo avuto due o tre situazioni, e siamo stati bravi ad attaccare la profondità; non bravi, comunque, nell’ultimo passaggio. È mancata sicuramente la cattiveria agonistica, e anche la capacità di reggere la partita in diversi momenti. E il goal preso ci ha complicato la situazione. Quando si va sotto è tutto più difficile».

Troppo relax dopo l’espulsione. «Siamo entrati bene nel primo tempo, e nei primi venti minuti abbiamo avuto delle possibilità per fare goal. Poi mentalmente ci siamo un attimo rilassati, pensando di averla vinta con la superiorità numerica. Invece si prende goal in una situazione del genere, ed è difficile recuperare. Dovevamo essere più umili».