
«Un’azione civile contro la Regione Abruzzo, ente proprietario della Casa dello studente, che risponde di tutti i danni causati dal crollo». Ad annunciarla è l’avvocato di parte civile Wania Della Vigna, che ha assistito undici parti offese nel processo che si è chiuso oggi dopo due anni e mezzo con quattro condanne, quattro assoluzioni e due proscioglimenti.
«Subito dopo la pubblicazione della sentenza – spiega – ho intenzione di intraprendere un procedimento civile contro la Regione Abruzzo, ente proprietario del bene. A livello penale non ha responsabilità, a livello civile andremo a vederle chiare».
Della Vigna ricorda che «insieme all’Azienda per il diritto allo studio (Adsu) la Regione Abruzzo era stata citata come responsabile civile in questo procedimento penale. Ma gli imputati hanno scelto il rito del giudizio abbreviato – prosegue – in tal caso il nostro codice di procedura penale stabilisce l’esclusione d’ufficio del responsabile civile, quando il giudice accoglie la richiesta di giudizio abbreviato. Pertanto la Regione era stata estromessa automaticamente da questo procedimento».
L’avvocato ha diffuso anche una lettera ricevuta da alcuni dei ragazzi sopravvissuti al crollo, che ricordano gli otto giovani deceduti. «Abbiamo il dovere di andare avanti – si legge – per fare in modo che per loro e nel loro nome non ci sia assolutamente vendetta ma solo la condanna dei veri responsabili affinché altri genitori in futuro non piangano più per i loro figli».