Un carcere bomba ad orologeria

21 febbraio 2013 | 10:50
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Un carcere bomba ad orologeria

«Esprimiamo solidarietà al personale penitenziario della Casa di Circondariale di L’Aquila per la denuncia della drammatica situazione dell’Istituto del capoluogo abruzzese».
 Con queste parole, Rosa Quasibene e Dario Boilini, segretario e tesoriere di Radicali Abruzzo, entrambi candidati per il rinnovo della Camera nella lista Amnistia Giustizia Libertà hanno commentato le dichiarazioni del segretario Provinciale di Uil Penitenziari, Mauro Nardella, che ha lamentato la presenza di sole 189 unità di polizia penitenziaria a fronte di 130 detenuti reclusi in regime di massima sicurezza (il cosiddetto 41 bis) nel carcere aquilano.

Nardella aveva invitato l’amministrazione a prendere cognizione della gravissima situazione e a porvi rimedio «prima che possa succedere l’irreparabile e che la bomba ad orologeria innescatasi in questi 5 anni scoppi».

«La nostra lista non vuole denunciare solo le condizioni disumane in cui vive la popolazione detenuta ma anche sostenere le ragioni del personale penitenziario che è costretto ad operare in condizioni a dir poco impossibili» hanno spiegato gli esponenti radicali «senza dimenticare che solo un’amnistia permetterebbe di sgomberare le scrivanie dei magistrati di migliaia di fascicoli che diversamente sarebbero destinati ad una prescrizione che costituisce una sorta di amnistia di classe». «Solo in questo modo» – hanno concluso Quasibene e Boilini – «potremo ricondurre lo Stato nelle condizioni di legalità che dovrebbero essergli proprie».

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