
I ricercatori ex Technolabs sono ormai esasperati e guardano al futuro con grossi timori. E dopo i 30 licenziamenti, sui quali la Intecs non intende trattare, anche l’amara sorpresa di non ricevere lo stipendio di gennaio.
Per altri 20 lavoratori è scattata, a rotazione, la cassa integrazione. La situazione del laboratorio di ricerca aquilano si fa sempre più buia. A 30 dipendenti su 140 sono arrivate le lettere di licenziamento, dopo l’annuncio di 45 esuberi strutturali.
C’è stata un’immediata mobilitazione, anche da parte delle istituzioni, con Comune e Provincia in prima fila. Ma finora la proprietà è rimasta sorda alle richieste: un tavolo di confronto e la possibilità di ritirare i licenziamenti, ricorrendo agli ammortizzatori sociali, come proposto dai sindacati. In ballo anche il progetto della Smart City, a cui possono partecipare le aziende locali.
L’incontro non è stato fissato, a distanza di due settimane, e nel frattempo i ricercatori non hanno ricevuto lo stipendio di gennaio e nemmeno i versamenti sul fondo pensione. Altro segnale negativo l’utilizzo della cassa integrazione a rotazione.
[Fonte [i]Il Centro[/i]]