
E’ morto, nonostante tutti gli sforzi per salvarlo, il pinguino reale trovato domenica scorsa sulla spiaggia di Tora a sud di Wellington, in Nuova Zelanda, a 2000 chilometri dalla sua ‘patria’ in Antartide, gravemente disidratato, affamato e colpito da collasso renale. Lo ha annunciato oggi il veterinario capo dello zoo, Lisa Argilla, che lo aveva preso in cura con una equipe di altri quattro colleghi, alimentandolo con frullato di pesce e purè di sardine mescolato con vitamine e olio.
Si ritiene che il giovane maschio, soprannominato Happy Feet junior, fosse rimasto alla deriva per circa un anno, lontano dalla sua colonia di origine, nella subantartica Macquarie Island, sospinto fuori rotta dalla corrente. Era molto debole e non si reggeva in piedi, i reni non funzionavano, ma con le cure sembrava che le sue condizioni stessero migliorando.
Il pinguino, soccorso e preso in cura dai veterinari dello zoo di Wellington, aveva riportato alla memoria un altro suo simile spiaggiato in Nuova Zelanda nel 2011, chiamato Happy Feet (come il pinguino ballerino di un noto film) e riportato in mare solo dopo lunghe e specialistiche cure.
Nel 2011 un pinguino imperatore, l’originale Happy Feet, era diventato una celebrità mondiale quando era comparso su una spiaggia della Nuova Zelanda. Era stato operato da un noto chirurgo per rimuovere dallo stomaco 3 chili di sabbia che aveva ingerito credendola neve, prima di essere liberato. Poi scomparve e si crede sia finito in pasto a qualche predatore del mare.
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