
di Antonella Calcagni
Il Comune dell’Aquila ha effettuato un’operazione chirurgica per salvare dal baratro la società Verdeaqua, che gestisce gli impianti di Santa Barbara e la piscina, ed i suoi 80 lavoratori.
Privato e Comune sono legate da una convenzione che impegna il primo a pagare un canone di locazione all’amministrazione comunale. Le cose si sono complicate nel momento in cui la società ha effettuato dei lavori che hanno portato ad un contenzioso: la Verdeaqua rivendicava in sostanza somme per interventi straordinari effettuati che sarebbero stati di competenza comunale.
Una situazione che fa il paio con il mancato pagamento di alcuni canoni. La crisi nera ha poi impedito alla società di pagare le rate di un mutuo acceso presso il Credito sportivo e garantito peraltro da una fidejussione del Comune dell’Aquila.
L’amministrazione ha rischiato e rischia, se l’operazione non dovesse andare a buon fine, di dover pagare 426 mila euro in qualità di garante (importo pari alle rate non versate). Unica strada percorribile, dunque, è stata quella richiesta dalla stessa Verdeaqua: rinegoziare il mutuo spalmando le rate su 8 anni.
A soprintendere alla operazione chirurgica, si diceva, fosse stato l’assessore comunale alle finanze insieme ai settori di sport, lavori pubblici e i vertici del Credito sportivo che sembrano aver accettato la rinegoziazione del mutuo.
«Abbiamo già inviato la lettera controfirmata dal sindaco – ha spiegato l’assessore – per chiudere l’operazione. Preliminarmente dovrà essere, tuttavia, risolto il contenzioso con la società in relazione ai canoni non versati al Comune per 140 mila euro e i lavori rivendicati dalla stessa per circa 90 mila euro».
«Saranno i nostri uffici a valutare quali siano stati gli interventi post sisma da considerare straordinari – ha proseguito – dunque a carico del Comune, e quelli ordinari a carico della società. Procederemo dunque a sottrarre la somma da quanto dovuto. Il nostro impegno è massimo alla luce della valenza societaria e sportiva della società che dà lavoro a 80 dipendenti».