
«La Commissione Ue considera infondate le critiche» della Corte dei Conti Ue sull’utilizzo del Fondo di solidarietà Ue per il progetto di abitazioni temporanee ‘Case’ in Abruzzo. Così la portavoce del commissario alle politiche regionali Johannes Hahn. Questo «rispetta in pieno condizioni e obiettivi» del Fondo Ue.
Secondo Bruxelles, sin da subito dopo il terremoto era chiaro che «nel caso dell’Aquila la ricostruzione poteva prendere sino a 10 anni per la completa devastazione causata dal terremoto» e il Progetto Case «riflette questa possibilità».
«Infondate», per l’esecutivo europeo, anche le critiche della Corte dei conti Ue sui costi. «Il costo totale del progetto è stato influenzato da un’enorme pressione temporale, dall’enorme numero di persone a cui
provvedere e le difficili condizioni geologiche e climatiche» della regione e che la Corte «omette di valutare». Anche se si tratta di abitazione temporanee, osserva ancora Bruxelles, devono essere «sicure» e quindi antisismiche.
Quanto all’ipotesi che il Progetto Case possa generare
ricavi, «questa è un po’ strana e altamente speculativa»,
sottolinea ancora la portavoce di Hahn, aggiungendo che è
«importante ricordare che nessuna di queste questioni ha un
impatto sul bilancio Ue. I danni subiti dall’Abruzzo a causa del terremoto sono stati infatti di un importo ben superiore all’ammontare dei fondi Ue assegnati, perciò anche senza il Progetto Case, ci sarebbero state spese sufficienti per giustificare il pieno importo» degli aiuti Ue.
Per il finanziamento del Progetto Case sono stati
utilizzati 350 milioni dei 494 stanziati nell’ambito del Fondo di solidarietà Ue per fare fronte all’emergenza causata dal terremoto che ha colpito l’Abruzzo nell’aprile del 2009.