
di Alessia Lombardo
Amianto a pochi metri dal neonato Polo umanistico, situato in viale Nizza.
Il tetto in eternit, ben noto alle istituzioni locali, è il lascito dell’ex Ospedale San Salvatore ed è possibile osservarlo semplicemente affacciandosi dai balconi dell’università.
Tutto nella norma se non fosse che il tetto, in più punti, appare danneggiato quindi nocivo come confermerebbe qualsiasi dottore.
A segnalare la cosa alcuni studenti della nuova Facoltà umanistica che hanno voluto saperne di più chiamando un esperto dell’Arta (Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente).
«Abbiamo fatto una telefonata – hanno spiegato – chiedendo conferma se fosse amianto o meno, quello visto sul tetto del vecchio ospedale, e quanto fosse pericoloso. Ci è stata data conferma che le onduline rilevate sul tetto fossero di amianto e che fossero nocive».
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«Siamo senza parole – hanno continuato gli studenti – e vorremmo capire se prima dell’inaugurazione del polo umanistico siano stati effettuati i controlli del caso».
Assodata la presenza del tetto in eternit danneggiato occorre comprendere a chi spetti lo smaltimento e soprattutto i costi (pubblici o privati) per incapsulare il tutto.
La soluzione ruota intorno alla vendita dello stabile, come ci ha spiegato il direttore generale della Asl Giancarlo Silveri. Un passaggio messo nero su bianco con le varie clausole nel compromesso sottoscritto tra Asl e Università, ma che deve essere ancora formalizzato nell’atto definitivo.
«C’è un accordo di compravendita con l’Università – ha spiegato Silveri – avremmo dovuto formalizzare l’atto definitivo entro il 31 dicembre 2012. Al momento però c’è solo il compromesso con il prezzo della vendita basato anche sullo smaltimento dell’amianto a carico dell’università».
«Se le cose si dovessero prolungare ancora – ha concluso – se ne occuperà la Asl, ma allora il prezzo di compravendita dovrà essere rivisto e adeguato».