
di Antonella Calcagni
Mentre la neo senatrice a cinque stelle ha il suo momento di gloria davanti alle telecamere, nel bel mezzo della fontana luminosa, il sindaco Massimo Cialente entra nel container della farmacia comunale. Saluta con la mano e entra di fretta, ma all’uscita non può fare a meno di avvicinarsi. Ha comprato un purgante sindaco? «No, ho preso un anti depressivo», scherza. Poi abbraccia Enza Blundo in una sorta di passaggio delle consegne, dopo [url”i risultati di ieri”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=52995&typeb=0&25-02-2013–Doppietta-al-Senato-5-Stelle[/url].
«Ora tocca a te, L’Aquila è nelle tue mani. «Ma quale anti depressivo –- replica la Blundo –- Noi portiamo una ventata di ottimismo, un taglio netto con il passato». Per questo, a scanso di equivoci aggiunge: «no alle alleanze. Tuttavia non siamo in Parlamento per fare ostruzionismo».
Ma almeno viaggerà con Stefania Pezzopane, visto che siete le uniche pendolari dall’Aquila? «Questo si può fare». Al primo posto c’è la battaglia per rendere l’acqua un bene pubblico, quindi gratuito, quella per rendere internet più diffusa e gratuita. Del resto la Rete è il media preferito dai Grillini.
Sull’Aquila la priorità per la Blundo è la ricostituzione del meccanismo con la cassa depositi e prestiti. I soldi possono essere trovati in primo luogo attraverso una legge che tagli i finanziamenti ai partiti. Mentre la Blundo parla, qualche cittadino si avvicina e ci chiede a bassa voce: «Scusi chi è questa?». Facciamo fatica a spiegare che è stata appena eletta senatrice. Non perchè non abbia [i]le phisique du role[/i], ma solo perché il voto al Parlamento non consente di dare un volto agli eletti.
Non teme di essere poco nota? E che perfino i grillini non sappiano di aver mandato lei in parlamento? «Non credo sia così. In città mi conoscono soprattutto per la mia battaglia sugli alloggi del progetto case. Eppoi noi non avremo un capogruppo ogni tre mesi ci alterneremo».