Paralisi delle attività degli uffici ex genio civile

«Le nostre Associazioni intendono intervenire sulla nota problematica relativa alla paralisi delle attività degli uffici ex genio civile abruzzesi che, di fatto, ha comportato il fermo delle attività edilizie, in particolare per ciò che riguarda i lavori connessi alla ricostruzione».
E’ quanto si legge in un comunicato Ance Api Edil Cna Costruzioni Abruzzo.
«Le pratiche, ormai, sono ferme da più di sei mesi, risulta, ad esempio, che il genio civile di L’Aquila sta esaminando pratiche di Agosto 2012 con grave danno per le attività in corso.
Infatti, la mancata emissione dell’attestato di avvenuto deposito provoca un vero e proprio “blocco” delle attività stante l’impossibilità di eseguire opere strutturali.
Il ritardo è stato addebitato a mancanza di personale, che dovrebbe essere superato con le nuove assunzioni, e c’è stato anche confermato che il recente Decreto, con l’istituzione della commissione pareri, dovrebbe ricondurre i termini a 60 giorni, almeno per le pratiche relative alla ricostruzione.
Siamo, comunque, preoccupati sia per come poter gestire l’ingente arretrato nella Provincia di L’Aquila (più di 1.3000 pratiche) e nelle altre Province Abruzzesi sia delle ulteriori problematiche che emergeranno con l’entrata in vigore, da Luglio 2013, di quanto previsto dalla L.r. 28-2011.
A questo punto, chiediamo, di ripristinare, almeno per le pratiche giacenti di tutta la Regione, la procedura applicata nella fase di emergenza per il sisma, in vigore fino al 31.08.2012, che prevedeva una comunicazione di inizio lavori al genio civile con la consegna del progetto a fine lavori così da smaltire l’ingente arretrato e non sospendere ulteriormente i lavori in corso nel cratere.
In tal modo, la nuova procedura prevista dal Decreto potrà essere applicata, senza ritardi, per le pratiche presentate successivamente.
Chiediamo, inoltre, che venga posticipato, almeno fino al 31 Dicembre 2013, l’entrata in vigore della L.R. 28-2011 anche perché va aperto, a nostro avviso, un confronto, tra l’altro, sull’entità dei contributi da corrispondere da parte dei privati».
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