Disoccupati, di chi è la colpa?

1 marzo 2013 | 10:22
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Disoccupati, di chi è la colpa?

di Marija Marcenko

Durante i periodi di crisi economica il tasso di disoccupazione aumenta in molti paesi del mondo, creando difficoltà a sopravvivere e problemi finanziari. Nel complesso, la crisi economica è diventata una ragione, o meglio, una spiegazione per i cittadini ai problemi. Non puoi pagare un prestito o non riesci a trovare un lavoro? Colpa della crisi, del sistema di governo, qualsiasi cosa, ma comunque non collegata con te.

Certamente ci sono delle difficoltà create dalla crisi economica che acuiscono i problemi di sviluppo dei paesi, causando anche la diminuzione di posti di lavoro sul mercato. Tuttavia, sembra che la gente abbia iniziato ad usare la crisi come alibi. Un famoso businessman ha detto che per trovare un posto di lavoro bisogna lottare: tutto parte da un vero desiderio. Finché ci sono dubbi interiori, le possibilità di stabilizzarsi sono ridotte. Inoltre, sprecando tempo ad individuare un presunto colpevole della disoccupazione, le persone riducono le proprie possibilità di trovare un lavoro.

C’è un problema immediato che ha bisogno di una soluzione: la disoccupazione. Per trovare una soluzione serve tutta l’energia e la concentrazione possibile. Bruciare questa energia addossando la colpa ai politici o al governo ha l’unico effetto di allontanare i disoccupati da un approccio risolutivo al problema.

Un altro problema è avere aspettative troppo alte. Tendendo alla posizione desiderata e rifiutando di sperimentarne una inferiore ma con possibilità di crescita, si rischia di rimanere senza lavoro per tanti anni. Le vere chiavi del successo sono la pazienza e il duro lavoro, non l’attesa e la speranza di un miracolo.

E’ vero, l’economia non sta attraversando un bel periodo, il sistema politico ha le proprie colpe, ma l’unica persona realmente in grado di risolvere problema è quella costretta ad affrontarlo.