Viaggio in 3D per i monumenti aquilani

1 marzo 2013 | 14:27
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Viaggio in 3D per i monumenti aquilani

di Antonella Calcagni

Con un click i turisti virtuali potranno “visitare” i monumenti più significativi dell’Aquila rcostruiti in 3D, seguendone l’edificazione originaria e le successive modificazioni fino all’assetto attuale post sisma. Lo studio è stato messo in Rete e accessibile attraverso un link nel sito del sito del comune dell’Aquila grazie a un accordo stipulato fra l’amministrazione comunale e la cattedra di archeologia dell’Università dell’Aquila diretta da professor Fabio Redi.

Sono otto finora i monumenti investigati, cui si aggiungeranno ben presto piazza Duomo dove il professor Redi è convinto di poter trovare delle preesisenze normanne, e le chiese di San Silvestro e san Pietro a Coppito. L’importante ricerca, ha spiegato l’assessore comunale alla cultura, Stefania Pezzopane, correrederà il materiale da presentare entro ottobre per la candidatura di L’Aquila capitale della cultura europea. L’auspico è che i turisti possano trasformarsi da virtuali a reale.

«Dobbiamo ricostruire il nostro patrimonio tenendo conto delle secolari trasformazioni. Il terremoto ha fatto scoprire anche fasi di rimaneggiamenti fino ad ora ignote. Abbiamo intenzione di proseguire, perciò abbiamo in bilancio una piccola risorsa per continuare questa collaborazione intendendo estendere questa metodologia a porzioni intere di territorio».

Punto di forza dello studio per il professor Redi è che si basa su dati archeologici. Si può percepire un edificio dinamicamente. Lo studio, inoltre, ha fornito elementi sufficienti per poter retrodatare con certezza la fondazione della città dell’Aquila al periodo normanno grazie ai reperti rinvenuti nella zona di San Domenico dove c’era una strada di ghiaia usata in quel periodo. Probabilmente si trattava di un insediamento fatto di abitazioni in legno che si estendeva fra san Domenico e san Basilio. Interessanti anche le stratificazioni sulla basilica di Collemaggio la cui versione attuale rappresenta il quinto rimaneggiamento.

Con tutta probabilità il primo edificio di culto fu costruito su un preesistente eremo rupestre dove sostò Celestino nel 1279. A testimoniare la preesistenza una serie di grotte e gallerie al di sotto della chiesa che andrebbero investigate. Nella prima fase la basilica c’era un progetto politico: Carlo d’Angiò voleva richiamare la vittoria di Corradino di Svevia che fece costruire a Scurcola marsicana la chiesa di Santa Maria della Vittoria. I monumenti ricostruiti sono otto: San Basilio San Domenico, Collemaggio, Santa giusta dentro e fuori le mura, la cattedrale San massimo di forcona, le 99 cannelle e il perimetro delle antiche mura.