
di Antonella Calcagni
Giornata corta, domenica scorsa per gli sciatori del Gran Sasso.
Alle 15.30 l’impianto delle Fontari, revisionato lo scorso novembre dalla Sacmif, ha cominciato a fare le bizze. Risultato: circa 1.500 sciatori sono dovuti tornare a valle con la funivia. A creare problemi tecnici, come era stato del resto già pronosticato dall’Ustif, è stato il riduttore che sembra si sia surriscaldato impedendo all’impianto di continuare a funzionare. La riparazione è stata effettuata nella notte per consentire l’apertura degli impianti regolarmente ieri mattina.
Sembra tuttavia che la seggiovia giri ad una velocità ridotta, ma fino a quando? Gli addetti ai lavori spiegano che il motore andrebbe sostituito. Ci si chiede inoltre come sia possibile avere problemi solo qualche mese dopo la revisione. Agli albergatori del Gran Sasso cadono le braccia. Anche se si aspettavano questo copione.
«Secondo me – dice Ada Fiordigli dell’omonimo Hotel – la magistratura dovrebbe metterci le mani. Siamo stufi di questa approssimazione». Non che in questo periodo non si sia lavorato sul Gran Sasso. «Il problema è che la poca promozione è quella che abbiamo fatto noi albergatori – spiega Ada Fiordigigli – offrendo pacchetti week-end con lo ski pass compreso.
Non esiste invece una promozione a livello istituzionale. La neve non basta. Magari si potesse vendere a peso! Faremmo buoni affari». Si spera che le cose possano cambiare quando sarà costituita la Dmc (Destination management company) prevista dalla legge regionale sul turismo. Anche in questo caso ci sono però dei grandi punti interrogativi.
Gli albergatori del Gran Sasso non vogliono avere una unica company con gli operatori delle Rocche in quanto sarebbe snaturata la filosofia della Dcm. L’Aquila sì, perchè è naturale che ci sia ma non le rocche, dicono gli albergatori del Gran Sasso. L’assessore al Turismo Lelio De Santis invece, punta a inglobare anche i rocchigiani. Perchè? Qualcuno sostiene che sia in corso una serrata trattativa con gli imprenditori Lallini e Bartolotti per l’affidamento della gestione degli impianti del Gran Sasso per il prossimo anno.
Sarebbe la quadratura del cerchio. Avrebbe un senso dunque la scelta di Pignatelli come direttore di esercizio e anche la decisione di fare una unica dcm con le rocche dove insistono gli impianti di Ovindoli.