
Dare ad anziani, giovani e disabili dell’Aquila i servizi necessari a garantire un’elevata qualità di vita recuperando aree comunali inutilizzate quali ex Sercom e Centro Polifunzionale di Paganica, nonché valorizzando i progetti Case di Pagliare di Sassa (area numero 4) e Paganica 2 (area 24) e istituendo un tavolo di progettazione condiviso con le associazioni cittadine: è la proposta di deliberazione di “L’Aquila che vogliamo”, depositata in Consiglio comunale nell’ottobre 2012 dal capogruppo Vincenzo Vittorini e in attesa di essere discussa.
La «ricostruzione sociale», avvertita come necessaria anche prima del terremoto del 2009, non appare più rinviabile: «la necessità di offrire punti di incontro per i giovani aquilani é ormai non più derogabile – si legge nella proposta – e i segnali di disagio giovanile sono ormai forti ed evidenti».
La necessità di centri polifunzionali è avvertita in particolare dai residenti nei Progetti Case e Map: le aree Ovest (zona Sassa – Preturo) ed Est (Paganica) della città sono state stravolte con i nuovi insediamenti e la popolazione é notevolmente aumentata. Già una delibera (la numero 59) del Consiglio Comunale del marzo 2012 prevedeva per l’ex Sercom la destinazione ad “Attrezzature generali ricreative».
La proposta di delibera ipotizza nella ex Sercom la nascita di un Polo della Solidarietà, struttura per l’accoglienza di diversamente abili con la realizzazione, tra l’altro, di 16 unità abitative in base al progetto della Fondazione “Con noi e Dopo” (di cui il Comune è socio fondatore), costo complessivo 2.340.000 euro per infrastrutture e 617.000 euro per costi di gestione annuali. Oltre alle attività riabilitative e formative a persone con handicap, la struttura dovrebbe ospitare una sala cinematografica, un teatro all’aperto, un complesso sportivo, un bar e una sala mensa.
Un secondo Polo della Solidarietà, denominato “Polo Est” prevede recupero e valorizzazione dell’area polifunzionale di Paganica annessa all’area sportiva, connettendola direttamente al Progetto Case di Paganica 2. La supervisione del progetto spetterebbe al coordinamento nazionale del Centro Servizi del Volontariato.