Carceri: Sappe contesta ‘vigilanza dinamica’ per il 41 bis

6 marzo 2013 | 11:54
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Carceri: Sappe contesta ‘vigilanza dinamica’ per il 41 bis

«E’ semplicemente allarmante constatare che nella casa circondariale dell’Aquila viene attuata la ‘vigilanza dinamica’ anche nei confronti dei 120 detenuti sottoposti al regime dell’articolo 41 bis. L’amministrazione penitenziaria ha disposto, in sostanza, una vigilanza ridotta che allenta drammaticamente i livelli di sicurezza e persegue questa pericolosa soluzione nell’idea di rendere più confortevoli le carceri italiane per i responsabili dei peggiori crimini. Là dove dovrebbero essere almeno due gli agenti fissi, ora ve ne è uno solo per più detenuti». Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe.

«Non solo», prosegue Capece, «anche in occasione delle videoconferenze, dove deve essere presente un agente con un ispettore nella apposita sala dove si svolgono le fasi del procedimento, la vigilanza è ridotta a una unità sempre in virtù delle medesime direttive, sicchè la sicurezza è completamente inesistente. Una vera e propria resa dello Stato alla criminalità organizzata che è inaccettabile».

Il segretario del Sappe si appella al ministro della giustizia Paola Severino: «Non si può più perdere tempo. Bisogna dare nuovi vertici all’amministrazione penitenziaria visto che quelli attuali, Giovanni Tamburino e Luigi Pagano, sono incapaci di risolvere i problemi e anzi perseguono soluzioni pericolose».

Capece annuncia infine una protesta pubblica per il prossimo 4 aprile davanti al Dap.