Prevenzione sismica, vince la ‘dichiaratocrazia’

6 marzo 2013 | 22:08
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Prevenzione sismica, vince la ‘dichiaratocrazia’

di Antonella Calcagni

Si continua con la politica dei piccoli passi o dei passi lumaca, se volete, in materia di prevenzione sismica. Ieri dopo una estenuante seduta della commissione, la montagna ha partorito il topolino: quattro aree da attrezzare nei quattro punti cardinali della città con relativa posta nel bilancio e la possibilità di attingere a due bandi europei. Sul cento storico sarà l’ingegnere Maurizio Ardingo a sfornare un piano di sicurezza.

Queste le proposte dell’assessore sub ”sfiducia” Roberto Riga alla commissione, insieme alla proposta di un gruppo di lavoro votato all’unanimità e coordinato dallo stesso Riga insieme a Giustino Masciocco, Antonello Bernardi, Sergio Ianni e Daniele Ferella pronto a subentrare a Vincenzo Vittorini il quale, in qualità di sfiduciante, non trova opportuno partecipare al gruppo tecnico con l’assessore. Non si è riusciti tuttavia andare oltre la dichiaratocrazia, per usare le parole dell’assessore Gianfranco Giuliante, emanazione diretta del modo più diffuso di fare politica oggi.

Dal canto proprio Giuliante ha ribadito la necessità di produrre un piano stralcio del centro storico e di tarare il piano di protezione vigente. «Disponibilità inoltre a organizzare insieme la grande manifestazione di protezione civile che non può essere una parata», ha intimato Emanuele Imprudente.

Quartier generale della sicurezza per Giuliante non può che essere l’aeroporto di Preturo, smontando proposte tese a creare strutture al centro polifunzionale di Paganica (Daniele Ferella). Si è messa tanta carne a cuocere, sovrapponendo a tratti anche competenze della legge 626 con quelle degli enti locali, come ha osservato Giustino Masciocco. L’Api ha fatto scudo intorno all’assessore Riga.

Nel gruppone entra anche Sergio Ianni (Pd) e Nardantonio dei socialisti. Osservatore speciale anche Giuliano di Nicola palesemente pro-Riga. Se Di Cesare ha parlato di introiezione della cultura della prevenzione (per la serie aquilani con il kit di sopravvivenza sotto il letto), Enrico Verini ha proposto di inserire anche le casette di legno come rifugio nel piano di protezione civile.