
La Corte di appello di Roma, sezione speciale usi civici, in accoglimento del ricorso dell’Ente Parco, ha riformato la sentenza del commissario degli usi civici della Regione Abruzzo ed ha dichiarato che le aree sulle quali sorgono i cinque rifugi montani, in Comune di Pescasseroli, appartengono all’Ente parco.
Si tratta dei rifugi ‘Pesco Di Iorio’, ‘della Difesa’, ‘Campeggio dell’Orso’, ‘Forca d’Acero’ e ‘Prato Rosso’, realizzati dall’Ente negli anni trenta quando il Comune di Pescasseroli concesse al Parco le aree per costruirvi i rifugi.
Il contenzioso era nato da un diniego allo svolgimento di lavori di adeguamento, che il Comune di Pescasseroli aveva opposto all’Ente, sostenendo che i rifugi appartenessero al demanio civico, e rivendicandone quindi la proprietà.
Il Commissario agli Usi Civici per la Regione Abruzzo, con sentenza del 2008, aveva ritenuto che le aree interessate avessero natura demaniale e che gli atti di concessione di ottanta anni orsono, fossero nulli e privi di effetto.
La sentenza del Giudice d’appello, invece, riformando il primo pronunciamento, dichiara che questi terreni, e conseguentemente i fabbricati che vi insistono, appartengono all’Ente Parco.
La Corte d’appello ha ritenuto, infatti, che l’Ente Parco é portatore di uno specifico interesse al rispetto sia dell’ambiente che della particolare destinazione dei beni demaniali civici, in quanto le finalità istituzionali perseguite si affiancano a quelle che assicurano protezione ai beni del demanio civico, con le quali non esiste alcuna antinomia.
Il principio, senza dubbio di grande interesse, é certamente estensibile anche ai rapporti contrattuali i per i boschi e i pascoli concessi all’Ente dai Comuni. Anche in questo caso occorrerebbe evidenziare che la gestione svolta dall’Ente Parco ha finalità esclusivamente pubbliche e che pertanto essa non può essere considerata alla stregua di una gestione di tipo privato.
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