Debiti Comune, mistero Commissione fitti

7 marzo 2013 | 07:08
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Debiti Comune, mistero Commissione fitti

di Antonella Calcagni

Il Comune dell’Aquila dovrà riconoscere oggi un debito fuori bilancio di circa centomila euro pari al corrispettivo dei tre componenti della commissione fitti che operò negli anni 2004, 2005 e 2006.

Il compito del gruppo era in origine quello di stimare i beni immobili comunali e di valutarne i canoni. A questa mansione si aggiunse l’attività svolta per la determinazione Ici delle aree fabbricabili. I tre componenti: Carlo Cafaggi, Giuseppe Galassi e il dirigente Mario di Gregorio che subentrò a Fabio Ciolista sono riusciti ad ottenere le somme, più di 30 mila euro ciascuno, solo in seguito ad un recente pignoramento presso la tesoreria comunale, epilogo di un lungo contenzioso.

Oggi il debito approda nell’aula del Consiglio comunale che dovrà riconoscerlo per somme già versate. A non vederci chiaro è Angelo Mancini (IdV-Aquila oggi). «Si tratta di una commissione che in parte ha svolto il lavoro di cui si stava occupando già l’Assoservizi», ricorda. Poi, delibera alla mano, mostra il numero astronomico delle riunioni.

«Nel 2004 il numero degli incontri è di 1.062 di cui solo 300 riconosciuti dall’ente e 91 non liquidati e oggetto del contenzioso. Nel 2005 si arriva a 221 riunioni. Si conclude con sole 33 nel 2006. La cosa assurda è che con oltre mille sedute del 2004 si avrebbe una media di circa 3 riunioni al giorno. Anche con le 300 sedute riconosciute si arriverebbe ad una media di una seduta al giorno, feste comprese».

Riunioni pagate alla modica cifra di 89 euro cadauna portata a soli 80 euro per l’anno 2006. Le somme, come si diceva, sono state già incassate dai tre dipendenti in seguito al pignoramento. Prima di giungere alla fase esecutiva in realtà si tentò nel 2008 la via della conciliazione che portò la somma a 91 mila euro circa rispetto ai 97 mila richiesti, poi diventati per la precisione 99.874 euro.

«Resta ancora un mistero capire cosa ha prodotto questa commissione – spiega Mancini – Pertanto ho richiesto i verbali di ogni singola seduta della commissione fitti. Sarebbe interessante capire quando si riunirono i componenti visto che i gettoni si riferiscono a oneri accessori che esulano dal normale orario di lavoro».

Per Mancini il debito andrebbe bloccato, le carte inviate alla Corte dei Conti e soprattutto sarebbe il caso di «rivalersi su chi produsse il debito per l’ente locale».