L’Aquila delle aggressioni e dei furti

7 marzo 2013 | 22:59
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L’Aquila delle aggressioni e dei furti

di Fulgo Graziosi<

Praticamente siamo arrivati alla frutta.
Per uscire di casa bisogna armarsi fino ai denti con coltelli, pugnali, pistole, fucili e, perché no, anche mitragliette.
Ma, non basterebbe.
Occorre indossare giubbotto antiproiettile, elmetto e, possibilmente, tuta corazzata da alieno.
In parole povere, occorrerebbe un abbigliamento completo da marziano e, per muoversi da un punto all’altro della città, una navicella spaziale.

Non stiamo scherzando. Gli ultimi avvenimenti hanno lasciato gli aquilani sbigottiti. Una signora, che aveva ritirato pochi soldi da una postazione bancomat del Torrione è stata seguita, inseguita, percossa e rapinata del denaro prelevato poco prima con una dinamica e una ferocia inaudita.

La centrale della Polizia di Stato dista solamente qualche centinaio di metri dalla filiale della Cassa di Risparmio.

Il giorno dopo, sul piazzale antistante la sede centrale della stessa Banca, in Via Strinella, un signore che aveva effettuato un prelevamento presso gli sportelli bancari, è stato aggredito, afferrato alla gola e depredato in pieno giorno. Ironia della sorte, a circa cinquanta metri dalla sede della Questura.

Le abitazioni del centro storico, quelle della zona rossa per intenderci, sono state completamente svaligiate. Sono rimaste le macerie, solo perché i ladri non hanno capito che possono essere tesaurizzate anche quelle, vendendole a buon prezzo ai vari riciclatori. Tra non molto, però, faranno scomparire anche i detriti.

I nostri cimiteri sono stati totalmente svuotati dei discendenti e delle canale di rame.
Sono state asportate anche le parti metalliche in ferro, i lampadari, le croci sulle tombe e, infine, anche i sottovasi di varie leghe metalliche. Adesso stanno mettendo le mani anche dentro le tombe alla ricerca di anelli, collane, orecchini.

Forse preleveranno anche le scarpe dei defunti. Comincia ad essere pericoloso andare al cimitero per la consueta visita alle tombe dei parenti. Si potrebbe rischiare di trovare qualche elemento di questo genere nei paraggi, con il pericolo di essere aggrediti, picchiati e rinchiusi in qualche cappella fino a quando qualcuno non si accorga dell’accaduto.

L’aspetto più sconcertante, però, è costituito dall’apatia e dalla indifferenza delle persone che assistono all’accaduto. Nessuno interviene, neppure quando vedono il malcapitato ferito e gettato a terra. È vero che a volte la paura paralizza gli astanti. È altrettanto vero, però, che in molti casi ognuno preferisce farsi i fatti propri per non essere coinvolto in alcun modo. Basterebbero pochi secondi per mettere mano al cellulare e chiamare la Polizia o i Carabinieri.

Potremmo evitare rapine, aggressioni e, soprattutto, di essere traumatizzati da questi fatti delittuosi che, inevitabilmente, ci porteremo dietro per sempre. Un nostro intervento potrebbe essere anche un segno di solidarietà, di civiltà nei confronti del prossimo.

Potrebbe essere anche una forma di collaborazione con le Forze dell’Ordine e, con ogni probabilità, potremmo contribuire a scoraggiare la delinquenza. Essa crescerà sempre di più in maniera organizzata se la nostra società continuerà ad essere assente e indifferente a tutto ciò che ci accade attorno. Basta vedere quello che è avvenuto proprio nei due casi che abbiamo appena ricordati.

Non hanno paura di agire neppure sulla soglia della Questura. In qualche abitazione del circondario sono entrati in pieno giorno e con la presenza dei proprietari, che hanno rischiato seriamente di essere picchiati o, addirittura, spinti giù per le scale. Questa gente non ha paura di niente e di nessuno. Non è detto che non si possa fare nulla. Non c’è bisogno di armarsi.

Basterebbe essere un po’ più solidali tra di noi. Basterebbe osservare dove portano tutta la refurtiva che riescono a mettere insieme. Qualcuno l’acquisterà, per poi trasformarla e metterla nuovamente sul mercato. Esisteranno le fatture di acquisto della materia prima? Esisteranno quelle di vendita ai grossisti e dettaglianti? Forse un più incisivo controllo potrebbe calmierare il settore dei furti.

Se la situazione dovesse ulteriormente precipitare, si correrebbe il pericolo di essere privati anche delle costosissime protesi che portiamo in bocca. Perciò, attenti a non dispensare sorrisi.