«L’Aquila ricostruita entro il 2018»

7 marzo 2013 | 22:04
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«L’Aquila ricostruita entro il 2018»

di Antonella Calcagni

La pubblicazione in[i] Gazzetta Ufficiale[/i] della Delibera Cipe del 21 dicembre scorso che assegna al capoluogo, come si ricorderà, circa 1 miliardo e 400 milioni nel triennio ha dato una ventata di ottimismo al sindaco Cialente: «In base al nostro cronoprogramma che sarà approvato dalla giunta comunale nei prossimi giorni – ha spiegato il primo cittadino – considerando due anni e mezzo per ogni cantiere, la città (compreso il centro storico) sarà ricostruita entro il 2018». Un pronostico che contraddice i tempi biblici pronosticati da Guido Bertolaso. «Fra una settimana al massimo – ha ripreso Cialente – saranno disponibili 54 milioni di euro (gestione stralcio) che potremo destinare al finanziamento delle abitazioni della periferia ancora giacenti, riprendendo così la pubblicazione dei buoni definitivi (ora bloccati ndr)».

Con l’uovo di Pasqua arriveranno invece i soldi della delibera Cipe che dopo la pubblicazione dovrà essere sottoposta al vaglio del Mef e del Diset. Si tratta di oltre 800 milioni di euro per la ricostruzione privata, di cui 575 per il centro storico e 410 per la periferia. Le cifre dovranno essere ripartite in tre annualità: il grosso c’è nell’anno in corso con 300 milioni di euro per il centro storico, 142 milioni per il 2014 e 133 nel 2015. La ripartizione, si ricorda, è quella prevista in origine dalla legge sulla ricostruzione numero 70.

Per le abitazioni della periferia sono assegnati 360 milioni di euro per l’anno in corso, 25 per l’anno prossimo e ulteriori 25 per il 2015. Ben 262 milioni di euro sono destinati all’edilizia pubblica. Il fabbisogno per la ricostruzione del centro storico ha ricordato il sindaco è di circa 5 miliardi e mezzo.

«Si sta lavorando per avere 8 miliardi di euro dal governo – ha aggiunto Cialente – I soldi per L’Aquila e il cratere. Sono continui gli incontri con il capo di gabinetto del ministro della Coesione, Alfonso Celotto».

Alla luce delle cifre snocciolate dal sindaco ora è più facile capire cosa intendeva dire il primo cittadino con la frase «I soldi sono finiti», contraddetta due giorni dopo con la opposta affermazione «I soldi ci sono». In realtà si era svuotato il “serbatoio” per la concessione dei buoni definitivi che sta per essere rimpinguato con i 54 milioni di euro. Per contro, dire «I soldi ci sono» significa affermare che i 900 milioni di euro assegnati dal Cipe basteranno per avviare i lavori relativi all’anno in corso, tuttavia non sufficienti per coprire il fabbisogno dell’intera ricostruzione. É necessario dunque trovare un meccanismo efficace di programmazione. La delibera con il crono programma al 2018 e con le priorità per la ricostruzione del centro storico sarà a breve portata in giunta. Cialente, inguaribilmente ottimista anche in relazione alla scheda parametrica. Ricorda semplicemente ai professionisti e ai presidenti dei vari ordini professionali, ora sul piede di guerra, che la scheda parametrica è una legge dello Stato.