
«Credo che le pratiche si siano talmente accumulate che il problema non è solo della Provincia con il genio Civile ma di tutti gli enti responsabili del processo autorizzativo. E’ tutto il sistema che si è venuto a rallentare». Lo ha detto il presidente dell’associazione nazionale costruttori edili (Ance) della provincia dell’Aquila, Gianni Frattale, intervenendo sull’allarme sulla pratiche della ricostruzione ferme al genio civile lanciato dagli organi professionali tecnici della provincia aquilana, quali ordini degli ingegneri e degli architetti, collegi dei geometri e dei periti.
Questi attori della ricostruzione hanno denunciato il blocco di circa mille pratiche. «Vuoi per il concorsone, vuoi per il passaggio di consegne dal commissariamento alla fase ordinaria, passaggio scaduto con il recente insediamento dei nuovi dirigenti stiamo vivendo un momento di transizione problematico, – ha aggiunto Frattale. – La prossima settimana – ha annunciato – mi riprometto di andare a verificare quante sono le pratiche della ricostruzione ferme al genio civile, in altri enti, a che punto sono i pagamenti, gli indennizzi e altre situazioni; questo per avere un quadro generale e capire quali sono le sue problematiche sulle quale intervenire.
Prima di gridare ‘al lupo al lupo’ bisogna prima capire qual è la portata del fenomeno e poi fare una strategia per intervenire, a partire da come insediare il personale uscito dal concorsone. Naturalmente, questa azione si dovrà fare insieme agli altri attori della ricostruzione. Ritengo – ha concluso Frattale – che non serva starnazzare oltre certi limiti non depone bene per il nostro territorio».