Sfratto rinviato, la Coop al Torrione per ora non chiude

Il supermercato Coop al Torrione resterà aperto. Almeno per un altro anno, fino alla scadenza del contratto di affitto. Il tribunale ha rigettato, infatti, la richiesta di sfratto esecutivo inoltrata dalla proprietà dell’immobile. Un punto a favore della Coop, che ha legato la permanenza in città alla possibilità di mantenere attivi almeno due supermercati, al Torrione e a Bazzano.
Ma la vertenza è ancora aperta e i circa 80 lavoratori non abbassano la guardia. La decisione del tribunale ha posticipato di un anno il problema, ma non lo ha risolto. «Il timore», spiegano le maestranze, «è che l’azienda, in assenza di una soluzione definitiva, decida di lasciare la città». I lavoratori lanciano un appello alle istituzioni, «perché facciano quadrato intorno alla vertenza per evitare la perdita di ulteriori posti di lavoro, in un comprensorio che sta pagando fino troppo la crisi occupazionale in atto». Il rischio concreto è che la Coop, se costretta a chiudere il supermercato del Torrione, cancelli definitivamente anche l’investimento previsto a Scoppito, dove dovrebbe nascere un nuovo ipermercato. «Restare con un solo punto vendita sarebbe improduttivo», ha fatto sapere il presidente della Coop Centro Italia, Giorgio Raggi, che ha dato disponibilità anche a una maggiorazione del 30 per cento dell’affitto pagato per lo stabile del Torrione. La sentenza del tribunale potrebbe ribaltare la situazione e dare margini di trattativa con la proprietà dell’immobile che ospita il supermercato. Del resto, anche dopo il terremoto del 2009, la Coop ha continuato a fare investimenti nell’Aquilano: a quindici giorni dal sisma ha riaperto i battenti il supermercato del Torrione e, dopo un anno, il nuovo punto vendita di Bazzano. Un periodo di transizione per i lavoratori, posti prima in cassa integrazione e, poi, reintegrati con contratti di solidarietà. «Abbiamo appreso con favore la decisione del tribunale di bloccare lo sfratto esecutivo», spiega la Filcams-Cgil, «ma la vertenza è ancora in piedi. Chiediamo all’azienda di chiarire la sua posizione, anche alla luce dei nuovi scenari aperti dalla sentenza. Siamo di fronte a una situazione molto complessa, che rischia di creare un’ulteriore emergenza occupazionale».
Fonte: il Centro, articolo di Monica Pelliccione
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