Equizio, il santo aquilano dimenticato

9 marzo 2013 | 16:35
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Equizio, il santo aquilano dimenticato

Si avvicina la festa del ‘pio transito’ di Sant’Equizio Abate, secondo patrono della chiesa dell’Aquila. Equizio operò nel VI secolo, fondando numerosi monasteri nell’aquilano. A raccontare le opere e i miracoli del santo è Gregorio Magno nei suoi [i]Dialogi[/i].

Il ricordo della sua morte viene per tradizione celebrato il 7 marzo, mentre l’11 agosto si festeggia la traslazione delle sue reliquie nella città dell’Aquila, avvenuta nel 1461.

Il culto del santo è andato affievolendosi nel corso dei secoli. Dimenticato da gran parte degli aquilani, fino al terremoto Equizio vegliava sulla città e sulla diocesi dal mausoleo della chiesa dei Gesuiti. Dopo il terremoto le sue spoglie hanno trovato una nuova definitiva collocazione nella chiesa abbaziale di San Lorenzo a Marruci di Pizzoli. Questa fu infatti la sua abbazia, il luogo in cui visse, morì ed operò. Nel 2011 è stata eretta in suo onore nella chiesa abbaziale l’”Arca di Sant’Equizio”, il nuovo prezioso altare in legno che contiene i suoi resti mortali.

Quest’anno, come sempre, si festeggerà il suo ‘transito, cioè il giorno della sua morte. La festa verrà traslata dal 7 all’10 marzo per permettere un maggiore afflusso di fedeli. Nel giorno della festa le reliquie saranno esposte alla venerazione dei fedeli. La santa messa solenne sarà celebrata dall’abate canonico Mauro Medina alle ore 11.30 nella chiesa abbaziale di San Lorenzo martire di Marruci, che resterà aperta tutto il giorno per accogliere i fedeli che vorranno omaggiare il santo.